Nemonte Nenquimo, la leader del popolo Waorani è stata nominata “eroina ambientale”

34 anni, leader di un popolo indigeno di 5000 persone e vincitrice di una causa contro il Governo dell’Ecuador che voleva vendere le loro terre. Già inserita nella lista del Time delle 100 persone più influenti, Nemonte Nenquimo ha ricevuto anche il Goldman environmental prize per la sua attività ambientale.
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Sara Del Dot 1 Dicembre 2020

Ha 34 anni, vive in Ecuador ed è stata la prima donna a diventare leader del popolo Waorani, una tribù di 5.000 individui che abita una zona ricchissima di biodiversità, la riserva nazionale di Yasuni. Sin da quando era bambina amava ascoltare le storie dei saggi del suo villaggio, di cui anche suo nonno era stato leader, racconti che le hanno insegnato il valore e la necessità di difendere la propria terra e le proprie risorse dagli estranei vogliono sfruttarle, anche a costo della vita.

Nemonte Nenquimo, donna, indigena ma soprattutto leader dentro e fuori dal cuore, non ha mai esitato un secondo a lottare con tutte le sue forze per la sua gente e la sua casa. E questa lotta le ha valso l’inserimento da parte del Time tra le 100 persone più influenti del 2020, e non solo.

Per lei è infatti arrivato un altro, meritato riconoscimento. La leader ha infatti ricevuto il Goldman environmental prize, un importante premio che la vede definita come una vera e propria “eroina per l’ambiente” e che premia soprattutto la sua attività di difesa dei 500.000 acri di foresta pluviale contro le attività estrattive di petrolio.

In un’intervista rilasciata alla Bbc, Nemonte ha raccontato che sin da quando era piccola le è sempre stato trasmesso l’amore per la propria casa e la necessità di proteggerla. Un giorno, ricorda, era andata a trovare sua zia, il cui villaggio si trovava vicino a un pozzo petrolifero. Nemonte ricorda di essere rimasta molto colpita non soltanto dalla presenza del pozzo, dalle fiamme e dal rumore che ne fuoriuscivano, ma soprattutto dall’impatto che la sua presenza aveva avuto sul territorio, profondamente cambiato in peggio, e sugli abitanti, che assorbivano le abitudini occidentali diventando violenti, alcolisti e legati al denaro.

Nemonte, quindi, ha sempre rigettato e contrastato fermamente la prospettiva di consentire l’installazione di impianti petroliferi nella sua terra, guidando in prima persona, come giovanissima leader, la battaglia delle popolazioni contro le concessioni date dal Governo. Inoltre, Nemonte è stata co-fondatrice della Ceibo Alliance, un’organizzazione senza scopo di lucro a difesa dei diritti e della cultura degli indigeni. Attraverso di essa, è stata lanciata una campagna digitale chiamata “La foresta non è in vendita” che ha raccolto centinaia di firme da tutto il mondo e che ha consentito il blocco della messa all’asta dei territori.

Così, Nemonte e gli altri membri del gruppo hanno portato in tribunale il Governo dell’Ecuador, colpevole di aver messo in vendita le loro terre in nome del profitto e senza coinvolgerli nelle decisioni che li riguardavano. Una vera e propria battaglia legale che, vinta nel 2019, ha segnato un punto fondamentale nelle lotte legali degli indigeni, e che ha valso, appunto, il premio ambientale e il riconoscimento di “eroina dell’ambiente”.