
La lotta strutturale sull'energia a Russia, Cina e America ha inizio. Dopo che l'Unione Europa per un anno è corsa ai ripari, tappando anche un po' le varie lacune, sulla crisi energetica e sul caro energia, con i vari stoccaggi e approvvigionamenti da Paesi terzi, adesso si appresta a trasformare in legge un piano strutturale per creare un vero e proprio hub energetico europeo. Traduzione? In futuro significherà autonomia assoluta. È stata copiata l'idea del governo italiano? Non proprio. Manca infatti una termine da affiancare ad HUB per completare la dicitura ed è "rinnovabile". Infatti l'Unione Europa vuole puntare non solo a risolvere il problema dell'energia, ma anche provare a inserire un nuovo progetto all'interno del maxi piano che porterà alla riduzione delle emissioni di CO2. Il progetto si chiama "Net-Zero Industry Act".
In questo senso l’obiettivo è quello di garantire che almeno il 40% del fabbisogno annuo di tecnologie e beni strategici green, siano prodotti nell’UE entro il 2030. “La domanda europea e mondiale di green tech sta crescendo. E noi ci stiamo muovendo per assicurarci di poter soddisfare una parte maggiore di questa domanda con l’offerta interna”. Ursula von der Layen, Presidente della Commissione Europea.
In sintesi si tratta di una nuova norma prevista dall'Unione Europea per far fronte ai problemi di oggi, ma anche del futuro: la crisi del caro energia e il cambiamento climatico. In sostanza il provvedimento è burocratese, ma è fondamentale per le tecnologie rinnovabili, in quanto va a semplificare tutto il quadro normativo sulle autorizzazioni da ottenere per produrre e costruire tecnologie rinnovabili, ma anche fare test per sperimentare nuove tecnologie innovative. Ma adesso vediamo dove si potrà intervenire:
Come anticipato prima però, la più grande novità è la sburocratizzazione del sistema di approvazione e infatti, per questo motivo verrà richiesto a tutti gli Stati membri dell'UE che le domande su tecnologie green vengano affidate a personali unici. Variano anche i tempi per le concessioni:
Nel testo, in conclusione, vengono promosse anche tutte le tecnologie di stoccaggio di CO2, in quanto l'obiettivo da qui fino al 2030, per l'Unione Europea sarà quello di poter stoccare 50 milioni di tonnellate carbonio ogni anno.