Ogni 55 minuti una denuncia per reati contro gli animali. Cosa emerge dal rapporto Zoomafia 2022

Il rapporto Zoomafia della LAV sulle condizioni degli animali e sul loro maltrattamento da parte dell’uomo viene pubblicato ogni anno. Quest’anno i numeri però mostrano situazioni preoccupanti. Bisogna fare di più e modificare la legislazione in vigore, sbloccando la legge ferma in commissione Giustizia al Senato.
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Francesco Castagna 8 Luglio 2022

Sono dati scioccanti quelli che arrivano dal nuovo rapporto Zoomafia 2022 (con riferimento al 2021) presentato dall'associazione LAV. Il rapporto Zoomafia analizza ogni anno lo sfruttamento criminale di animali. Quest'anno l'indagine redatta dal criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV Ciro Troiano si è concentrata su aspetti come: combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, truffe nell’ippica, business illegale dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato, macellazioni clandestine e abigeato, pesca di frodo e illegalità nel comparto ittico, uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, traffici di animali via internet e zoocriminalità minorile.

Inoltre, con l'aiuto delle Procure Italiane, la LAV è riuscita anche ad analizzare i documenti riguardanti l’analisi dei reati a danno di animali. A monte però c'è da dire che esiste un problema di fondo, la normativa italiana sulla tutela degli animali e sulle pene per chi commette crimini di questo tipo sono inadatte, secondo la LAV. Una proposta di modifica alla legge 189 è già in Parlamento, ma è in stallo in commissione giustizia del Senato.

Come afferma Troiano: "La normativa di riferimento, soprattutto negli aspetti sanzionatori, risulta del tutto inadeguata a contrastare un fenomeno criminale così diffuso". Secondo il criminologo questi crimini (e chi li commette) sono tollerati in modo più indulgente rispetto ad altri tipi di reati. La LAV quindi denuncia una visione antropocentrica del fenomeno.

Il rapporto

Il nuovo report Zoomafia 2022 mette in guardia su una situazione significativa: in tema di reati sugli animali avvengono 15 procedimenti penali e 9 indagati ogni 100.000 abitanti. Questo è ciò che emerge anche dalle analisi dei documenti delle Procure italiane, che su scala nazionale mostrano un dato pari a 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti; con circa 14 indagati al giorno, uno ogni 103 minuti, per reati a danno di animali. LAV denuncia che "A livello nazionale si registra un tasso di 15,5 procedimenti e di 8,6 indagati ogni 100.000 abitanti".

Il reato più contestato è quello di uccisione di animali, al primo posto sopra al reato di maltrattamento. Nel corso del 2021 sono stati 2624 i procedimenti, ovvero il 34,90% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali registrati presso le 118 Procure che hanno fornito i dati.

Per quanto riguarda il maltrattamento dei cavalli, sia l'ippica clandestina che quella ufficiale sono minacciate da infiltrazioni criminali. Scommesse clandestine, gare truccate, doping, furti di cavalli e intimidazioni sono reati molto frequenti in questo mondo. A tal proposito, LAV segnala che nel 2021 60 cavalli hanno partecipato a gare ufficiali e sono risultati positivi a sostanze vietate.

Fa parte di questo giro di affari criminali anche il maltrattamento dei cani e nei canili. Il rapporto Zoomafia segnala che, in un arco di tempo che va dal 2004 al 2021, i canili sequestrati sono stati 79. Nel complesso ne sono interessati 9213 cani e 200 gatti. Per questi crimini a oggi sono 100 le persone denunciate.

Le leggi

Se si è di fronte a numeri del genere si potrebbe pensare che le norme a disposizione non siano abbastanza severe. Un dato di fatto che conferma la necessità di modificare la legislazione. Un primo tentativo c'è stato con la proposta di tre Schemi di Decreti Legislativi da parte del ministro della Salute Speranza. Un passo importante per la tutela degli animali, la salute umana e la prevenzione di nuove epidemie/pandemie. Una nota positiva è la modifica all'art. 727bis del Codice penale, che. ha aggiunto una sanzione penale per chi viole il divieto di commercializzazione di animali selvatici prelevati dall’ambiente naturale. Ma bisogna fare di più.