Ogni anno quasi 500mila neonati muoiono a causa dell’inquinamento

Lo dice il report State of global air: vengono quasi esclusivamente dai dei paesi poveri, e probabilmente nascono già con meno speranze di vita a causa della qualità dell’aria.
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Gianluca Cedolin 12 Novembre 2020

Combattere lo smog e le emissioni non significa solo garantire un futuro migliore al nostro pianeta (e quindi a noi), ma anche salvaguardare la nostra salute: i danni causati dall'inquinamento atmosferico sono enormi, e a volte direttamente connessi alla nostra vita. Una ricerca dell'Istituto Max Planck, di cui ti avevamo parlato, illustrava come l'inquinamento accorci di tre anni la vita media e faccia morire prematuramente 8,8 milioni di persone ogni anno. Il report State of global air uscito da poco e relativo allo scorso anno non fa che testimoniare questo problema: nel 2019 l'inquinamento ha causato la morte di 6,7 milioni di persone. Per dire la Covid-19, della quale giustamente oggi parliamo di continuo, ha ucciso finora 1,2 milioni di persone in tutto il mondo.

Un fatto ancor più agghiacciante che emerge dal rapporto, e di cui ti vogliamo parlare ora, riguarda purtroppo i neonati. Secondo i dati, di quei 6,7 milioni di persone morte prematuramente, quasi mezzo milione non avrebbero nemmeno un mese di vita. 476Mila bambini appena nati e morti a causa dell'inquinamento in un anno, soprattutto nei luoghi più poveri del mondo, in stati africani, ma anche in India e nei paesi confinanti. La cifra, mostruosa, equivale a un quinto di tutte le morti neonatali del 2019 (2,42 milioni).

La ragione principale, individuata dal rapporto e raccontata anche in un articolo da Repubblica, riguarda l'inquinamento indoor, cioè quello domestico. Nei paesi poveri, infatti, spesso per creare energia in casa vengono usati metodi altamente nocivi come il carbone, lo sterco di animali e altri combustibili solidi (utilizzati sia per riscaldarsi sia per cucinare). Come la crisi climatica, è un problema che riguarda tutti e che tutti dobbiamo affrontare, ma che colpisce in maniera più forte le persone socialmente ed economicamente più deboli.

Lo State of global air, però, non pone solo l'accento sull'incidenza di infezioni nelle vie respiratorie dei neonati, ma propone di considerare anche gli eventuali effetti dell'inquinamento sul basso peso alla nascita e sulla prematurità, fattori a volte decisivi nella sopravvivenza dei bambini. Ci sono tante concause per le nascite premature e di bimbi sottopeso, ma sempre più ricerche, anche se ancora devono chiarire il motivo, mostrano un nesso chiaro tra l'inquinamento dell'aria e questo tipo di nascite. Un'ipotesi vedrebbe gli inquinanti influenzare il funzionamento della placenta; un'altra che le infiammazioni che si scatenano nella mamma per via delle sostanze inalate, influenzino la gravidanza e la salute del feto. Le ragioni sono ancora da determinare in maniera accurata, ma l'influenza dell'inquinamento atmosferico sulle condizioni di nascita dei bimbi è scientificamente provata. Un motivo in più per prendere provvedimenti decisivi contro la crisi climatica (oltre che per eliminare le disuguaglianze socio-economiche), perché non è possibile che al giorno d'oggi mezzo milione di neonati muoia in un anno a causa dell'inquinamento.