Coronavirus, combattere la noia imparando a scrivere: i consigli della scrittrice Paola Zannoner

Il modo migliore per combattere la noia? Leggere un buon libro o, ancora meglio, improvvisarsi scrittori. Così, Paola Zannoner, scrittrice specializzata in narrativa per ragazzi, in questi giorni propone sulla sua pagina Facebook esercizi di scrittura per tutti quei bambini rimasti a casa da scuola. E chissà che non emergano future promesse della narrativa italiana.
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Gaia Cortese 9 Marzo 2020

“In momenti come questo chi scrive e chi fa arte è chiamato a un compito diverso da quello dei medici: attenuare la depressione, la paura, il senso un po’ cupo che c’è in giro soprattutto pensando ai bambini ai ragazzi”. Sono le parole di Paola Zannoner, scrittrice specializzata in narrativa per ragazzi, che in questi giorni pubblica sulla propria pagina Facebook consigli e idee per cominciare a scrivere.

La chiusura delle scuole e la sospensione di tutte le attività extrascolastiche costringe i bambini a trascorrere il loro tempo in casa con mamma e papà assorbiti in modalità smart working e con fratelli e sorelle spesso pronti a cogliere un qualsiasi pretesto pur di litigare.

"Noi italiani siamo famosi per la nostra creatività e per la capacità di uscire delle emergenze con ironia ed estro".

Per evitare di piazzarli davanti alla tv o a un tablet, bisogna usare tutta la creatività (e la pazienza) che abbiamo a disposizione. Sono giorni particolari, difficili e impegnativi oserei dire, ma che possono essere anche visti e considerati sotto una prospettiva diversa: un invito a fare le cose con più lentezza, dedicandosi alla manualità, al gioco, alla lettura e alla scrittura.

Così venerdì scorso la scrittrice Paola Zannoner invitava i bambini a munirsi di taccuino e penna, e da lì, iniziare a osservare e ascoltare intorno a sé e a scrivere liberamente. Un modo per tenere in esercizio la fantasia, per fuggire momentaneamente dalla realtà quotidiana e sì, anche per riprendere dimestichezza con carta e penna.

“Con il mio lavoro posso dire di avere un’esperienza personale nelle scuole e non sono pochi i ragazzini più grandi che mi dicono che oramai i temi non si scrivono più – spiega Paola Zannoner -. Questo mi ha fatto pensare. Il tema, ma più in generale la scrittura, ti incentiva a esprimerti, a fare un momento di riflessione che deve maturare in una forma scritta. Così mi sono chiesta cosa potessi fare in questo momento "storico" e ho pensato a proporre quello che ho fatto sempre nei miei laboratori, vale a dire riconquistare l'artigianalità della scrittura, riprendere a scrivere manualmente quello che pensiamo".

"La scrittura è addestramento e il disuso allo scrivere comporta delle inevitabili difficoltà – continua la scrittrice -. Per questo motivo ho voluto stimolare i bambini a scrivere sulle parole ispirate dalla natura, oppure ad ascoltare una voce interiore o ancora suscitando un ricordo. Negli ultimi anni la diffusione delle tecnologia ha fatto sì che abbiamo sempre il cellulare in mano e se dobbiamo annotare delle cose usiamo quello, abbiamo demandato molto alla tecnologia. Forse è arrivato il momento di riappropriarci di questa facoltà molto antica che è lo scrivere. Oltretutto, un taccuino o un quadernino della scrittura è per i bambini un oggetto di affezione unico perché poi se lo rileggono, ci fanno i disegni, o ci attaccano gli stickers; diventa un oggetto molto caro e in queste settimane che ci separano da quella che era la nostra quotidianità, può essere qualcosa di prezioso.”