
Adesso sappiamo che lo scioglimento dei ghiacciai, conseguenza diretta della crisi climatica, rappresenta una minaccia diretta anche per le persone. Lo ha purtroppo dimostrato il crollo avvenuto la scorsa domenica, 3 luglio, sulla Marmolada, costato la vita a diversi escursionisti. Mentre ci si interroga su ciò che si poteva fare per evitare questo epilogo, il WWF ci tiene a sottolineare che si è trattato di “una tragedia annunciata”, conseguenza prevedibile della crisi ambientale e, purtroppo, non l'unica con la quale ci toccherà avere a che fare nel giro di poco tempo.
“Con la media delle temperature degli ultimi anni, i ghiacciai sotto i 3.500 metri sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni”, dichiara il WWF attraverso un comunicato. “Se le temperature continueranno ad aumentare, nel giro di pochi decenni i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi drasticamente o scomparire. Rimarrebbero solo sulle Alpi Occidentali, quelle più alte. Inoltre, i ghiacciai sono sempre più scuri, e quindi più vulnerabili alle radiazioni solari”.
Questo massiccio scioglimento dei ghiacciai, ormai dimostrato da numerosi report anche dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), oltre a ridurre la disponibilità di risorse idriche durante l’anno, mette a rischio la sicurezza delle persone che frequentano l’alta montagna. Per il WWF, sarebbero infatti in aumento i “gracier hazard”, rischi come valanghe di ghiaccio e alluvioni catastrofiche provocate dall’esondazione di laghi glaciali.
Anche per l’esperto del comitato glaciologico lombardo Luca Bonardi, intervistato dal WWF, finora non è stato fatto abbastanza per tutelare la montagna e i ghiacciai: “Abbiamo semplicemente sbagliato tutto per 30 anni: non abbiamo fatto nulla di ciò che molte istituzioni autorevoli come l‘IPCC ci hanno indicato. In questa stagione in montagna c’è quasi totale assenza di neve, temperature elevatissime e siamo solo all’inizio dell’estate. Fatti come questi è verosimile che si possano ripetere, potenzialmente ci sono migliaia di siti a rischio glaciale”.
Già nelle scorse settimane i sopralluoghi della Società Meteorologica Italiana hanno rilevato che sulle Alpi il livello di neve e ghiaccio ha raggiunto il suo record negativo a causa del caldo anomalo. I rischi legati allo scioglimento dei ghiacciai sono inoltre arrivati a colpire perfino l’Everest: il Nepal ha deciso di trasferire il campo base a causa di crepacci e cadute di massi in aumento.