Perchè l’Italia deve versare i soldi al fondo Loss and Damage?

Il 30 novembre 2023, primo giorno della Cop28 di Dubai è stato approvato il fondo Loss and Damage per dare un sostegno economico ai Paesi più poveri colpiti dalla crisi climatica. E perchè l’Italia deve pagare e non ricevere soldi?
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Mattia Giangaspero 5 Dicembre 2023

Abbiamo parlato più volte del fondo Loss and Damagae approvato ufficialmente il 30 novembre 2023, appena dopo la "cerimonia d'apertura" della COP28 di Dubai. Abbiamo capito di cosa si tratta, abbiamo capito chi lo gestirà, chi parteciperà, quanti soldi bisogna versare e anche a chi verranno indirizzati questi sostegni economici. 

Gli Emirati Arabi Uniti hanno già promesso di impegnare 100 milioni di dollari nel fondo. Il Regno Unito 75 milioni di dollari, gli Stati Uniti 24,5 milioni, il Giappone 10 milioni, la Germania e anche l'Italia 100. 

Il tema di fondo è uno solo: risarcire gli Stati poveri che ogni giorno subiscono gli effetti del cambiamento climatico. Cambiamento climatico prodotto da altri Paesi, europei o nord americani. Quindi non si tratta di un fondo di mitigazione delle emissioni, dell'inquinamento e di tutti gli altri fattori della crisi climatica. Non si tratta di un fondo che porterà sviluppo di tecnologie energetiche pulite e sostenibili. Non si tratta di un fondo che permetterà di attuare una transizione ecologica. Per questi temi esistono altri strumenti, altri piani, altri accordi. Si tratta di un fondo che risarcirà le casse di uno Stato, di un Paese, di un popolo che a causa di eventi estremi viene devastato. Quindi la prima cosa che ci viene in mente è che il fondo potrebbe aiutare le assicurazioni a rifinanziare progetti di ricostruzione delle case, di edifici, di scuole distrutte per esempio da esondazioni o uragani. E facciamo quest'esempio anche perché a inizio settembre, dopo l'uragano Idalia, in molti Stati americani, come quelli della Georgia, Carolina e Florida,  le assicurazioni iniziavano ad eliminare dai contratti le coperture sui disastri naturali. Inizia a non convenire più, i costi delle polizze sono troppo bassi rispetto ai danni da dover ripagare.

Ora, avendo capito meglio a cosa servirà questo fondo "Loss and Damage", quel che forse ci viene da chiedere è:

"Se si tratta di un fondo per una sorta di ricostruzione, perché l'Italia non deve ricevere il sostegno economico e anzi deve darlo?"

Questo 2023 è stato un anno dove ogni giorno si sono contati eventi climatici estremi nel nostro Paese. E poi l'Italia è un Paese non propriamente ricco, pieno di debiti, che fatica a ricostruire. Ci sono tutti gli elementi per ricevere i soldi del fondo e non darli, ma allora perché questo non accadrà? E aggiungiamo anche che, per il momento, nonostante il rapporto debito/Pil e la differenza economica con gli Stati Uniti e gli Emirati, siamo anche uno dei Paesi che sta mettendo più soldi di tutti. 

È una questione di percezione, perché appunto non si ha la percezione di come si vive in altre regioni del mondo, principalmente le più povere in assoluto, come quelle africane e sud asiatiche. Dall'Italia non avvengono migrazioni verso altri Paesi a causa della crisi climatica e dell'impossibilità di vivere per estreme siccità e carenza d'acqua. Non rischiamo (ancora) che l'Italia venga inghiottita dai mari come sta per accadere alle piccole isole insulari, quali le Tuvalu. Non dobbiamo attuare dei lockdown stile Covid a causa del troppo inquinamento. E anche se il nostro Paese ha problemi strutturali riguardo questi temi (che forse incidono poco oggi, ma che incideranno tanto quanto in futuro) è perché i tanti piani contro il dissesto idrogeologico, per la transizione ecologica ed energetica, per ridurre la dispersione idrica non vengono applicati a dovere e i soldi (che ci sono) vengono spesi per altre politiche.

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