L'anomalo aumento di polmoniti che si sta verificando in queste settimane in Cina, Francia e Vietnam sta generando non poche preoccupazioni, tanto che la settimana scorsa l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiesto espressamente al governo cinese di fornire maggiori dettagli sulla situazione sanitaria nel Paese.
Stando agli ultimi aggiornamenti e alle informazioni poi fornite dalle autorità cinesi durante una teleconferenza domenica 29 novembre, dietro al boom di ricoveri tra i bambini non ci sarebbe nessun nuovo agente patogeno, ma si tratterebbe della conseguenza di un insieme di fattori già noti, tra cui il batterio Mycoplasma pneumoniae rappresenterebbe una delle cause principali.
Non ci sarebbe quindi nessun indizio concreto che potrebbe far pensare a una nuova emergenza sanitaria, come rassicura la maggior parte degli esperti (a Ohga il Professor Fabrizio Pregliasco ha fatto il punto sul fenomeno in atto).
Anche il direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia, sembra sposare questa linea: "Al momento non c'è alcuna emergenza. L'Oms ha detto che non ci sono nuovi agenti. Stiamo monitorando, ma non c'è bisogno di mettere in campo alcuna azione di emergenza", ha dichiarato Vaia a proposito della situazione in atto.
Eppure resta un fatto, ovvero che si sta verificando un forte aumento dei casi di polmoniti tra i bambini, anche piuttosto severe, tanto che nei pronto soccorso francesi c'è stato un aumento del 44% degli accessi tra 0 e 2 anni in una settimana e del 23% per i bambini tra i 2 e i 14 anni.
Tuttavia, a causare questo boom di polmoniti non sarebbe un virus, ma un batterio – il Mycoplasma Pneumoniae -, noto per causare infezioni a carico delle vie respiratorie, con sintomi più severi soprattutto nei bambini più piccoli.
A differenza dei virus – che sono particelle prive di una struttura cellulare e possono vivere solo all'interno di altri organismi -, i batteri sono dei microrganismi (poiché sono grandi pochi micrometri) costituiti da una singola cellula (unicellulari) che, a differenza dei virus, si può suddividere autonomamente in 2 cellule figlie identiche senza necessità d’invadere altri organismi.
Fonte | Ansa;