Perché non scegli uno smartphone ricondizionato? Fai del bene all’ambiente e anche al portafoglio

Un cellulare di seconda mano al quale gli viene allungata la vita permette tagliare dell’84% le emissioni di CO2, rispetto all’acquisto di un dispositivo nuovo. E poi può arriva a costare anche qualche centinaio di euro in meno.
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Giulia Dallagiovanna 18 Dicembre 2020

I RAEE saranno probabilmente la nuova plastica. Mentre cerchiamo di ridurre al minimo il packaging dei prodotti che acquistiamo e preferiamo una borraccia a centinaia di bottigliette d'acqua, non ci accorgiamo di quanti rifiuti elettronici siamo in grado di produrre. Solo in Italia raggiungiamo le 900 tonnellate all'anno, 53,6 milioni nel mondo. Di tutti questi, ne viene raccolta correttamente e dunque avviata al riciclo solo la metà, quando va bene. Sì, perché nel nostro Paese ci stiamo almeno provando a ridurre l'impatto ambientale di tutto quello che non utilizziamo più, ma non possiamo dimenticare immagini come quella della discarica di Agbogbloshie, un sobborgo di Accra, capitale del Ghana, dove si trova la più grande discarica di RAEE del Pianeta. E buona parte di questi glieli stiamo mandando anche io e te.

D'altronde ogni quanti anni cambi il tuo portatile? E lo smartphone? Ma soprattutto, ne compri uno nuovo perché il tuo non funziona più o semplicemente perché hai trovato un modello più bello, magari in offerta? È attraverso questo meccanismo che si producono quelle montagne di rifiuti che poi avvelenano suoli e acque e i cui effetti si percepiscono anche da noi.

Alcune soluzioni però esistono, oltre naturalmente al consiglio di acquistare un nuovo dispositivo elettronico solo quando ne hai davvero bisogno. Un mercato che sta prendendo sempre più piede è quello degli smartphone ricondizionati: cellulari già usati, ma che vengono sottoposti a una serie di verifiche molto rigide e vengono resi poi quasi come nuovi da negozi e aziende specializzate. In questo modo la sua vita si allunga e chi lo compra avrà evitato di produrre un nuovo rifiuto.

Il periodo particolare che stiamo vivendo e la crisi economica potrebbero favorire il mercato dei ricondizionati

Il mercato globale dei cellulari ricondizionati ha subito un leggero rallentamento (l'1%) solo nel 2019, mentre ci si aspetta che la situazione che stiamo vivendo torni a favorire una scelta che non è solo green, ma anche economica. Il risparmio rispetto a un modello nuovo infatti può andare da qualche decina a diverse centinaia di euro. Inoltre, si possono trovare sia su siti specializzati, che sulle tradizionali piattaforme di e-commerce o nelle più famose catene di negozi di elettrodomestici.

Un telefonino di seconda mano permette di tagliare dell'84% le emissioni di CO2 che di norma questo dispositivo produce in fase di smaltimento. Anche perché in media un cellulare ha una vita di massimo tre anni, ma se riuscissimo ad allungarla fino a 5 otterremmo un risparmio di 10 tonnellate di anidride carbonica. Insomma, se per l'anno nuovo hai in programma il cambio di smartphone, perché non fai del bene all'ambiente e al tuo portafoglio scegliendone uno ricondizionato?