I PFAS sono ovunque e non lo sappiamo. Dal trucco all'abbigliamento, dai mobili all’acqua, i cosiddetti "prodotti chimici per sempre" sono nascosti in ogni aspetto della nostra vita. E un recente studio, pubblicato su Environmental Science and Technology Letters, ha scoperto che possono trovarsi anche nei contenitori di carta monouso per confezione i cibi. Negli imballaggi per alimenti, i PFAS aiutano a prevenire l'assorbimento di grasso o liquidi nella confezione, soprattutto perché sempre più aziende sono passate a opzioni di imballaggio compostabili, in nome delle politiche green.
PFAS è la sigla che sta per sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche. Prodotte dall'uomo, sono potenzialmente tossiche e ne esistono più di 9.000 nel mondo. I PFAS sono complessi, persistenti e non si rompono. Qualunque molecola venga prodotta oggi, sarà nell'ambiente per almeno 100 anni.
Il composto più abbondante rilevato nei campioni dello studio era FTOH 6:2 o alcool fluorotelomerico 6:2, un PFAS noto per essere tossico. La scoperta più interessante è che le ciotole modellate a base di fibre vegetali e commercializzate come "compostabili" avevano livelli di PFAS da tre a 10 volte superiori rispetto alle ciambelle di carta e alle buste per pasticcini.
"Poiché il Canada limita la plastica monouso negli articoli per la ristorazione, la nostra ricerca mostra che ciò che ci piace pensare come le alternative migliori non è poi così sicuro ed ecologico", afferma ha raccontato Miriam L. Diamond, professoressa al Dipartimento di Scienze della Terra e Scuola dell'Ambiente presso la Facoltà di Arti e Scienze della U of T e primo autore dello studio. “In effetti, possono danneggiare la nostra salute e l'ambiente fornendo una via diretta all'esposizione ai PFAS – prima contaminando il cibo che mangiamo e dopo che sono stati gettati via, inquinando la nostra aria e l'acqua potabile. L'uso di PFAS negli imballaggi alimentari è una deplorevole sostituzione di un'opzione dannosa – la plastica monouso – con un'altra".
Insomma, i prodotti chimici per sempre sono davvero ovunque, dalle acque reflue al cibo che mangiamo. E spesso, proprio quel cibo che scegliamo di acquistare biologico e attento all'ambiente, nasconde i PFAS negli imballaggi.
Fonte | Sostanze per- e polifluoroalchiliche negli imballaggi per fast food canades pubblicato su Environmental Science and Technology Letters il 28 marzo 2023