
Per fortuna esiste la direttiva dell'Unione Europea contro la plastica usa e getta, ma purtroppo la Terra è ancora sommersa da questi rifiuti e l'uomo non ha intenzione di smettere. La Minderoo Foundation ha pubblicato uno studio condotto da Plastic Waaste Makers Index che ha analizzato le ripercussioni delle big industry della plastica, provando anche a identificare le principali fonti dei rifiuti di plastica monouso nel mondo.
L'analisi riguarda l'anno2021 e il dato finale evidenzia come siano stati prodotti 139 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica monouso. Il dato più alto di sempre, mai registrato. Infatti, rispetto al 2019 i rifiuti da plastica sono aumentati di 6 milioni di tonnellate e si tratta, per lo più di plastica vergine, ovvero plastica che non è mai stata riciclata, bensì prodotta a partire dai combustibili fossili.
In questo report vengono evidenziate,come detto precedentemente, anche le imprese produttrici e al vertice è presente il colosso Exxon Mobil, secondo Sinopec, seguito poi da Dow Chemical.
Di chi è la colpa? Ormai da qualche anno si è iniziato a intervenire in modo stringente sulla produzione di plastica, in tutto il mondo, ma i dati sembrano dire l'esatto opposto. Questo perchè purtroppo è aumentata la richiesta di imballaggi flessibili (tipo bustine o pellicole per esempio), che di solito, vengono prodotti in polipropilene, e polietilene. Questi tipi di imballaggi sono più complicati da riciclare, rispetto a quelli rigidi e molto spesso vengono anche gettati, con più facilità nell'ambiente.
Il fatto che ci sia così tanta plastica in circolazione è un problema, però, non solo ambientale, ma anche per la salute dell'uomo. Infatti in un altro studio, con analisi sul 2022, Dunzhu Li, un ricercatore dell’Università di Dublino ha mostrato come le microplastiche arrivano anche sul cibo. E la scoperta è stata fatta mentre pranzava, insieme ai suoi colleghi. Il contenitore di plastica che riscaldavano al microonde spargeva tantissime microplastiche sul cibo. Letteralmente scioccati da questa cosa hanno deciso di studiarla e si sono accorti che shakerare un liquido caldo in un biberon di plastica rischia di far ingerire a un bambino un milione di microplastiche al giorno.
La sua produzione è tra le principali fonti di gas a effetto serra responsabili dell'aumento della temperatura globale. Per questo motivo è fondamentale il suo riciclaggio per diminuire le emissioni dell'almeno 30-40%, rispetto alla produzione di polimeri da combustibili fossili, come viene evidenziato nello stesso studio.
Sebbene, però, le opportunità di riduzione delle emissioni derivanti dal riciclaggio siano significative, possono essere solo una parte della soluzione verso un'economia della plastica pari a zero. Infatti la crescita esponenziale di rifiuti da plastica avvenuta nel biennio 2019-2021 (+6milioni di tonnellate) è un dato non così allarmante se paragonato con quello di previsione per il 2027 che vede un aumento di 60 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica prodotta da polimeri vergini.