Quali effetti ha sulla tua pelle la luce blu dei computer?

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
La luce blu naturale di per sé non è dannosa, anzi spesso viene utilizzata per trattamenti medici contro l’acne. L’esposizione costante, però, favorisce invecchiamento cutaneo o digital ageing. Come ci si può proteggere dagli schermi di computer e smartphone?
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Valentina Rorato 20 Gennaio 2023

Stare sempre davanti al computer o agli schermi non fa bene alla salute, non solo perché è sinonimo di sedentarietà e, spesso, di postura scorretta, ma perché espone le persone alla famosa luce blu, emessa sia dal sole sia dai dispositivi digitali e nota per mettere a rischio la pelle. Conosci i suoi effetti?

Che cos’è

La luce blu è una parte dello spettro della luce visibile (da 380 a 500 nanometri) che è contenuta nella luce solare, ma è anche emessa dall'illuminazione interna e da dispositivi elettronici comuni, come schermi di computer e smartphone. Si ritiene che penetri più in profondità rispetto alla luce UV, ma fortunatamente non è associata allo sviluppo del cancro della pelle. La quantità di luce blu emessa dai dispositivi è, infatti, solo una frazione di quella emessa dal sole. E allora qual è il problema? I rischi dipendono dalle molte ore al giorno che si passano davanti agli schermi. Pensa che, in questi casi, si genera una luce fino a 1000 volte più elevata rispetto alla soglia di comfort visivo. Puoi capire anche tu che alla lunga qualche problema potrebbe subentrare.

Effetti sulla pelle

Sono numerosi gli effetti della luce blu sulla pelle. Prima di tutto un’esposizione eccessiva, quindi diverse ore al giorno tutti i giorni, può stimolare la produzione di radicali liberi nella pelle, che possono accelerare la comparsa di segni di invecchiamento precoce, noto anche come Digital Ageing. I radicali liberi sono molecole di ossigeno instabili che possono danneggiare strutture cellulari come DNA, lipidi e proteine. Quando queste strutture alterate possono contribuire alla formazione di rughe. Inoltre, pare possa causare iperpigmentazione, come quella che provoca il melasma, gonfiore e rossore. Al momento, però, non ci sono grandi studi che possano confermare questi rischi. È vero, invece, che la luce blu è spesso usata per trattare determinate condizioni della pelle, come l'acne, e non ci sono state segnalazioni che questi trattamenti danneggino la pigmentazione.

Quello che invece è certo e a cui devi prestare attenzione è la disidratazione, perché la lunga esposizione altera l’espressione delle acquaporine, una famiglia di proteine che fungono da canali di membrana per acqua e glicerolo. Il risultato? Pelle secca, ma anche degradazione di collagene ed elastina.

Come proteggere la pelle

La protezione migliore è semplicemente ridurre i tempi di esposizione. È possibile anche investire in dispositivi di schermo, che servoni proprio ad attenuare la luce blu. In alternativa, il consiglio è quello di ridurre la luminosità del pc o del telefono o indossare le cuffie in modo che lo smartphone possa essere lasciato in tasca mentre parli. È un’ottima abitudine, inoltre, applicare sempre la crema solare con almeno SPF 30 e possibilmente con filtro solare fisico, che contiene ossido di zinco o biossido di titanio. Questo può aiutare a bloccare la luce blu, perché i filtri solari chimici che possono bloccare i raggi UVA e UVB non bloccano i raggi di luce visibile o blu.

Fonte | Centro Medico Santagostino