Hai notato delle macchie sul viso? Potrebbe essere un accumulo di melanina, a causa dell’età, ma anche degli ormoni o dell’esposizione al sole. Cerchiamo di capire come si possono prevenire e curare una volta comparse.
Le macchie sul viso sono piccole aree scure e piatte sulla pelle. Hanno dimensioni variabili e di solito compaiono su aree esposte al sole, quindi oltre al viso, anche mani, spalle e braccia. Sono molto comuni negli adulti di età superiore ai 50 anni, ma anche i più giovani possono averle se trascorrono del tempo al sole o in caso di situazioni ormonali molto stressanti, come la gravidanza. In questo caso si parla di maschera della gravidanza.
Il termine medico con cui si identificano queste macchie è melasma. Se ne soffri, probabilmente stai riscontrando chiazze marrone chiaro, marrone scuro e/o grigio-blu. Possono essere simili a delle macchie piatte o a delle lentiggini. Le aree comunemente colpite includono il viso, comprese le guance, il labbro superiore e la fronte, nonché gli avambracci. In genere si scuriscono e si schiariscono nel tempo, spesso peggiorando in estate e migliorando in inverno.
Un altro nome meno comune per il melasma è cloasma. Sebbene questo disturbo sia innocuo o non abbia alcuna ripercussione sulla tua salute, può far sentire alcune persone impacciate e insicure del proprio aspetto. Chi ne soffre? Sono maggiormente colpite le persone con la pelle chiara e le donne più degli uomini.
Per comprendere le cause delle macchie sul viso devi prima di tutto riflettere sulla struttura della pelle, composta da tre strati. Lo strato esterno è l'epidermide, quello centrale è il derma e lo strato più profondo è il sottocute. È un organo – il più grande – e costituisce circa un settimo del tuo peso corporeo. Devi considerare la tua pelle come la tua barriera protettiva. Protegge le ossa, i muscoli, gli organi dal freddo, dai germi, dal sole, dall'umidità, dalle sostanze tossiche, dalle lesioni e altro ancora. Aiuta anche a regolare la temperatura corporea.
La tua epidermide contiene cellule chiamate melanociti che immagazzinano e producono un colore scuro (pigmento) noto come melanina. In risposta alla luce, al calore, alle radiazioni ultraviolette o alla stimolazione ormonale, i melanociti producono più melanina ed è per questo che la pelle si scurisce. Ci sono diversi fattori che scatenano questo meccanismo:
Esistono tre tipi di macchie sul viso e hanno a che fare con la profondità del pigmento.
Raramente le macchie sul viso sono cancerogene. E comunque il melasma non è un segno di cancro o una condizione della pelle che "si trasforma in" cancro. Tuttavia, ci sono tumori della pelle che possono simulare il melasma, quindi si consiglia di consultare il proprio dermatologo per confermare la diagnosi corretta.
Le macchie sul viso difficilmente guariscono. Possono schiarirsi, per poi ricomparire. Il melasma è considerato un disturbo cronico. Ciò significa che è di lunga durata (tre mesi o più). Alcune persone hanno il melasma per anni o per tutta la vita. Altre persone possono averlo solo per un breve periodo, ad esempio durante la gravidanza.
Come puoi avere capito non esiste una cura risolutiva delle macchie sul viso. Se hai il melasma, consulta il dermatologo. Il primo consiglio è quello di evitare tutti i fattori scatenanti. Poi dovrai proteggere la pelle sempre – quindi tutto l’anno – con un fattore protettivo elevato.
Possono poi essere prescritte delle terapie topiche con pomate a base di inibitori della tirosinasi, che previene la nuova formazione di pigmenti bloccando la formazione di melanina (il colore scuro). Esempi di inibitori della tirosinasi e altri tipi di agenti utili includono: l’acido azelaico, idrocotisone, l’estratto di soia, ma anche l’acido sorbico, il solfato di zinco, l’estratto di liquitizia o il resveratrolo.
Potrebbe essere consigliato anche un trattamento noto come peeling chimico, durante il quale il tuo dermatologo potrebbe rimuovere chimicamente le cellule morte donando alla cute un colorito più uniforme, oppure le procedure basate sulla luce come luce pulsata intensa, laser frazionati non ablativi e laser Q-switch a bassa fluenza.
Fonte | Msd Manuals; Gruppo San Donato