Il freddo è ormai arrivato e allora tornata di conseguenza la fatidica domanda: "Si possono accendere i termosifoni?"

Una domanda lecita che viste le temperature crollate rispetto a settimane fa di oltre 10 gradi e le imminenti piogge del week end. Allora vediamo insieme quali sono le nuove regole sui termosifoni per la stagione invernale 2023-2024. 

Partiamo dal dire che, come accade ogni anno, i singoli Comuni scelgono quando e per quanto tempo accendere e spegnere i termosifoni. Questo avviene sempre in base alla locazione, ai luoghi dove fa più freddo. E infatti, portando qui alcuni esempi possiamo dire che nel Comune di Verona i termosifoni si sono potuti accendere domenica 15 ottobre e resteranno attivi fino al 15 aprile del 2024. E il tempo giornaliero? Potranno rimanere accessi per 14 ore giornaliere che sono comprese nella fascia oraria 5-23. Per quanto riguarda invece le temperature massime stabilite si parla di  19 C° per gli edifici pubblici e privati e 17° C per gli edifici industriali e assimilabili, fatta eccezione per ospedali, case di riposo, asili nido e scuole dell’infanzia.

In quest'ordine di cose, più o meno, saranno le regole anche a livello nazionale, con piccole eccezioni in alcuni Comuni, come per esempio quello di Milano, dove la Giunta ha firmato un'ordinanza in cui venivano indicate tutte le informazioni legate all'accensione degli impianti di riscaldamento. In sostanza: meno giorni, meno ore e temperature massime più basse. 

Infatti a Milano i termosifoni non si possono ancora accendere. L'attivazione è prevista per il 22 ottobre, anche se si parla del 7 novembre e si terminerà l'8 aprile del 2024. In pratica si tratta di 15 giorni in meno, ma le novità non sono finite qui. Nella nota del Comune si parla anche di:

"Un massimo di 13 ore giornaliere, invece di 14, comprese tra le ore 5 e le ore 23, mentre la temperatura massima consentita per gli edifici residenziali sarà di 19°C + 2°C di tolleranza, ridotta di 1°C rispetto ai 20°C previsti per legge. Restano escluse alcune categorie di edifici, tra cui quelli adibiti a ospedali, cliniche o case di riposo, le scuole materne e gli asili nido".