Forse non sapevi che anche Eugenio Montale si è battuto contro gli ecomostri: la denuncia in una poesia scoperta di recente

Dopo la scoperta di un’antica poesia, è stata svelata la natura ambientalista e l’attivismo di Eugenio Montale.
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Francesco Castagna 12 Gennaio 2024

Se ti dicessi cosa ha scritto il poeta Eugenio Montale, probabilmente tra tutte le poesie ti ricorderesti "almeno un milione di scale". Quello che forse non sai è che Montale fu uno dei primi ambientalisti a combattere contro l'imperversare dell'abusivismo edilizio nel nostro Paese. Nell'opera "I grattacieli", scritta a macchina nel retro di una traduzione precedente, l'autore già denunciava il primo caso di abuso edilizio: lungo la costiera Amalfitana era stato costruito l'hotel Fuenti, a Vietri su Mare, poi distrutto soltanto nel 1999. Se ne parla da qualche mese perché la docente e ricercatrice Ida Duretto ha ritrovato nell'archivio pavese uno scritto inedito, proprio sul retro di una traduzione montanina di Yeats.

Pensa che il neologismo "ecomostro" è stato coniato proprio in riferimento a questo episodio, quando nel 1968 lo stabile era stato oggetto di numerose valutazioni statali e da parte dei ministeri. Legambiente infatti coniò questo termine proprio per la struttura: 34 mila metri cubi di cemento, 150 di lunghezza e sette piani. L'edificio è stato costruito tra il 1968 e il 1971, a picco sul mare tra Vietri e Amalfi.

Pur avendo suscitato l'indignazione della popolazione locale e dei turisti, l'illegittimità della costruzione in quel paesaggio naturale è stato abbattuto solamente trent'anni dopo. "Elena vorrebbe che mi opponessi/ con tutte le mie forze all’imminente/ scomparsa della splendida costiera…", si legge nell'incipit della poesia. Si capisce dunque che lo scritto sia stato dedicato alla figlia di Benedetto Croce, scrittrice e ambientalista, storica attivista a difesa della tutela del territorio.

Ma Montale non fu l'unico a denunciare un abuso del genere. Assieme a lui, anche illustri letterati del suo tempo denunciarono il fatto: il regista Franco Zeffirelli, il giornalista Indro Montanelli, lo scrittore Italo Calvino. Ma anche Natalia Ginzburg e Franco Soldati. Per citare un passaggio di questo manifesto ambientalista ante litteram, Montale scriveva: "Pare che prima o poi / anzi prima che poi / sugli Aliscampi che splendono / tra Amalfi e Vietri si vedranno enormi / grattacieli e già sorge dalla cintola insù / l’intellighenzia, con suoi alti piati. / Ma saranno sprecati; grattare il cielo / è ciò che resta a chi non creda più / che un cielo esista".