Quest’anno la raccolta di miele è azzerata: la colpa è del cambiamento climatico

Niente miele per quest’anno: il poco che le api sono riuscite a produrre, serve per la loro stessa sopravvivenza. Il cambiamento climatico, con il caldo anticipato seguito da continue piogge e repentini sbalzi di temperatura, non hanno permesso ai piccoli insetti di raccogliere nettare a sufficienza. Ma se non riescono a svolgere il loro lavoro, è a rischio un terzo della produzione di frutta e verdura e persino quella di carne.
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Giulia Dallagiovanna 20 Maggio 2019

Quest'anno il miele non verrà raccolto. Il poco, pochissimo, che è stato prodotto serve alle stesse api, per sopravvivere. E dire che proprio oggi è la loro Giornata mondiale. Il cambiamento climatico ha portato a un totale stravolgimento del normale ciclo delle stagioni e, sì, come ti avevamo già spiegato su Ohga, anche questo freddo e queste continue piogge a Maggio sono una conseguenza del surriscaldamento globale. E se i fiori sbocciano troppo in fretta e le temperature scendono subito dopo, in modo repentino e con forti sbalzi: come fanno le api a trovare il nettare necessario per nutrirsi? Coldiretti ha lanciato l'allarme: da nord a sud del Paese, la raccolta di miele è azzerata.

La Giornata mondiale delle api è stata istituita dall'Onu proprio per riconoscere il ruolo fondamentale di questo insetto nel nostro ecosistema. Persino Albert Einstein sosteneva che, se scomparissero loro, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita. Questa notizia dunque diventa ancora più preoccupante e tocca aspetti che vanno ben oltre l'impasto zuccherino che utilizzi come dolcificante naturale.

Un terzo della frutta e della verdura e persino la carne dipende dal lavoro delle api

Come sottolinea proprio Coldiretti: "Prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si può riprodurre grazie alle api".

Ti rendi conto di quanti alimenti sono stati elencati? Si stima che da loro dipenda la nascita di circa un terzo della frutta e della verdura che porti in tavola. Un piccolo elemento dell'ecosistema al quale non possiamo assolutamente rinunciare.

Ma se il problema ambientale non ti tocca, allora parliamo di numeri. Il ragionamento è semplice: se manca il miele, come si fa? Lo si importa dall'estero. Solo l'anno scorso ne sono arrivati 27,8 milioni di chili, il 18% in più rispetto al 2017. Quasi la metà di questa enorme quantità proveniva da Ungheria e Cina, nazioni dove la sicurezza alimentare non viene tutelata come in Italia, a cominciare dalle coltivazioni ogm. Insomma, i guadagni sono inferiori e anche la salute ci rimette.

Cosa puoi fare tu? Per prima cosa, assicurati di comprare miele italiano, controllando sull'etichetta la sua provenienza. Poi cerca di acquistare cibo biologico, perché sono anche i pesticidi a provocare la morte di migliaia di api. Infine, potresti adottare un alveare, per sostenere la produzione di miele e assicurarti che a questi piccoli insetti non manchi mai il cibo necessario. I piccoli contributi che ciascuno di noi può dare sono importanti, non possiamo più restare a guardare.