
Tra i rifiuti per cui è più difficile trovare una via per il loro riutilizzo e riciclo, lo sappiamo, ci sono i vestiti (soprattutto quelli realizzati con tessuti sintetici come il poliestere). Per fortuna, esiste anche tutto un mondo parallelo che è il mercato dell'usato. Un altro modo per ridurre il proprio impatto ambientale è poi evitare quei prodotti riconducibili al cosiddetto fast fashion. Comunque rimane difficile smaltire grandi quantità di scarti tessili, su questo non c'è dubbio. Clarisse Merlet, giovane studentessa francese di architettura, è partita da questo problema per creare nel 2017 la start-up "FabBRICK" e trovare un modo per poter dare una seconda chance agli indumenti vecchi che finirebbero in discarica. Come? Trasformandoli in mattoni decorativi.
Ecco, diciamolo subito: i mattoni realizzati da FabBRICK non vengono al momento impiegati nel settore edile ma solo per decorare gli ambienti, anche se la creatrice è al lavoro sulla progettazione di nuovi modelli in grado di soddisfare i requisiti richiesti dall'industria delle costruzioni. I mattoni risultano comunque avere delle ottime proprietà isolanti, oltre a essere resistenti all'acqua e al fuoco. Ognuno di loro è costituito dall’equivalente di tre magliette sminuzzate e mescolate attraverso l’impiego di un particolare collante ecologico messo a punto da Clarisse.
In sostanza, la miscela ottenuta viene versata in uno stampo e pressata meccanicamente. I mattoni vengono poi liberati dal contenitore e lasciati asciugare per due settimane. Attraverso questo processo, dal 2018 a oggi FabBRICK ha permesso il riutilizzo di oltre 12 tonnellate di rifiuti tessili e attualmente sta focalizzando la sua attenzione su un nuovo progetto per il riciclo anche delle mascherine chirurgiche.