
Nella settimana in cui Bologna ha realizzato il piano per essere la prima città italiana a diventare completamente città 30, in Campidoglio, a Roma, la Giunta ha presentato il piano strategico di adattamento climatico. Nel caso il Comune dovesse approvarlo, Roma diventerebbe la prima città italiana nella storia ad aver adottato questo piano che servirà per mettere in sicurezza il territorio dagli impatti climatici previsti al 2050.
Si tratta di un documento di 400 pagine che adesso, dopo essere stato annunciato, sarà sottoposto a consultazione cittadina per poi ritornare in Giunta entro il 30 aprile, giorno in cui è prevista l'approvazione finale.
Roma ha puntato a realizzare una strategia urbana contro la crisi climatica per modificare alcune aree del proprio territorio che a causa del riscaldamento globale stanno subendo modifiche che rischierebbero di provocare disagi e danni anche a tutti i cittadini che le vivono. Infatti lo stesso Comune spiega che "a Roma l'aumento del caldo è più marcato rispetto a tutti gli altri capoluoghi di regione italiani".
I dati meteo-climatici elaborati da Istat sulla base dei rilevamenti delle centraline evidenziano che la temperatura media del periodo 2011-2021 segna valori più elevati su Roma (17,7°C), in media rispettivamente +1,7°C rispetto periodo 1981-2010. In particolare, sono in aumento il numero di giorni estivi (ossia quelli con temperatura massima maggiore di 25 gradi) e di notti tropicali (con temperature che non scendono sotto i 20 gradi) e, in parallelo, si è ridotto il numero di giorni con gelo.
Rispetto alle precipitazioni si evidenzia, invece, un aumento della variabilità. La pioggia totale annua è stata pari in media a 807 millimetri nel periodo 1971-2000, per poi scendere a 783 nel periodo 2011-2021. Roma è anche il Comune in Italia che più sta subendo le conseguenze dell’aumento della frequenza e intensità di alluvioni e piogge intense, con allagamenti da piogge intense che bloccano i treni e che fermano il traffico nei sottopassi e nelle strade – con interventi della protezione civile per mettere in sicurezza i luoghi e le persone, ma anche di giornate con venti forti, oltre a trombe d’aria e mareggiate sul litorale costiero.
A elaborare il piano sono stati molti scienziati ed esperti della Fondazione Cmcc (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), Enea, Ispra, Cnr, Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio, ASL Roma 1 (DEP Lazio), Università La Sapienza, Università Roma Tre, Autorità distrettuale di Bacino dell'Italia Centrale, Areti, Ferrovie dello Stato, Consorzio di bonifica e Legambiente. Insieme hanno evidenziato come 400mila persone a Roma vivono in aree a rischio idrogeologico. Con circa 145mila persone in aree soggette ad esondazioni dirette dei corsi d’acqua e circa 245mila in zone interessate da potenziali fenomeni di flash flood (alluvioni lampo).
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