Il corpo dovrebbe essere lo strumento attraverso cui ci muoviamo nel mondo, conosciamo gli altri e realizziamo i nostri progetti di vita. Non sempre però questo accade: in una società ancora plasmata dal binomio “normale”-“diverso”, qual è la nostra, a volte il corpo può diventare un ostacolo, perfino una prigione. Non per un limite reale, ma per il giudizio con cui gli altri lo osservano. In questa rubrica racconteremo otto storie di persone che hanno lottato per liberarsi dalla gabbia di un pregiudizio che non ha motivo di esistere, perché il diverso esiste solo negli occhi di chi guarda.