
Dal tuo cuore fino all’umore: e se la dieta mediterranea fosse uno degli alleati su cui contare quotidianamente?
È ciò che suggerisce un recente studio pubblicato sulla rivista Plos ONE, dove un gruppo di ricercatori dell’Università di Granada ha descritto i miglioramenti offerti da due anni di alimentazione basata principalmente sul consumo di verdure, frutta fresca, cereali, olio d'oliva extravergine, pesce e poca carne rossa.
Miglioramenti che sarebbero stati registrati proprio nella salute cardiovascolare e quindi anche nella riduzione del rischio di depressione.
Che tra malattie cardiovascolari e depressione ci fosse una stretta correlazione non era più un dubbio per la scienza. I fattori di rischio dietro a entrambe, infatti, sono molto simili: su tutti le infiammazioni – come ci aveva spiegato anche il professor Benedetti – e lo stress ossidativo.
Se fino ad oggi però vi erano prove che la depressione potrebbe effettivamente rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, all’opposto non vi erano molti studi dedicati all’indagine dell’impatto della salute cardiovascolare nello sviluppo della depressione.
Lo studio spagnolo ha provato a inserirsi in questo contesto mettendo sotto la lente d’ingrandimento il ruolo dell’alimentazione: l’ipotesi di partenza era che un corretto ed equilibrato atteggiamento a tavola avrebbe potuto aiutare a limitare la correlazione tra salute cardiovascolare e depressione.
Per riuscirci i ricercatori hanno utilizzato i dati di uno studio randomizzato multicentrico in corso da 6 anni in Spagna e dedicato all’analisi degli effetti di una dieta mediterranea su uomini di età compresa tra 55 e 75 anni e donne di età compresa tra 60 e 75 anni con sovrappeso o obesità, includendo anche 6.545 persone senza malattie cardiovascolari: per ognuna è stato calcolato un punteggio di rischio cardiovascolare ed è stato calcolato lo stato depressivo sulla base delle risposte a un questionario.
I risultati avevano evidenziato che le donne "anziane" con un rischio cardiovascolare alto avevano maggiori probabilità di incorrere in uno stato depressivo rispetto alle altre (rischio medio o basso). Non solo: "I partecipanti con rischio cardiovascolare alto e medio e con colesterolo totale <160 mg/mL hanno mostrato una maggiore probabilità di depressione rispetto a chi aveva un rischio cardiovascolare basso ma quelli con colesterolo totale sopra 280 mg/mL avevano probabilità di depressione inferiori rispetto a chi aveva un rischio cardiovascolare basso".
Dopo due anni passati a seguire una dieta mediterranea come parte dello studio, tuttavia, i partecipanti avrebbero diminuito il loro punteggio di stato depressivo, con le maggiori diminuzioni osservate per i partecipanti con un rischio cardiovascolare medio e alto e con livelli di colesterolo elevati. In particolare, coloro che avevano un rischio cardiovascolare alto e medio con colesterolo totale tra 240 e 279 mg/mL. "Il miglioramento della salute cardiovascolare potrebbe prevenire l'insorgenza della depressione negli anziani" hanno concluso i ricercatori.
Fonte | "Contribution of cardio-vascular risk factors to depressive status in the PREDIMED-PLUS Trial. A cross-sectional and a 2-year longitudinal study" pubblicato il 13 aprile 2022 sulla rivista Plos One