Si è spenta Greta, l’orsa salvata dallo sfruttamento di un circo in Lituania e ospitata nel Parco d’Abruzzo

Ha spento 30 candeline e poi è morta di vecchiaia. L’orsa Greta, salvata dallo sfruttamento di un circo lituano, ha potuto trascorrere i suoi ultimi anni di libertà nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
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Gaia Cortese 20 Ottobre 2022

Ciao orsa Greta. È l’affettuoso saluto del Parco Nazionale d’Abruzzo all’orsa salvata nell’estate del 2020 dallo sfruttamento di un circo itinerante della Lituania.

Greta viveva in pessime condizioni insieme ad altri due orsi, Nita e Bruno, detenuta in una gabbia fatiscente dalle inferriate arrugginite, senza né una mangiatoia né un abbeveratoio. Quando i tre animali sono stati sequestrati dal ministero dell’Ambiente lituano dopo una segnalazione dei veterinari dell’Associazione italiana “Salviamo gli orsi della Luna”, non sono state tuttavia individuate strutture appropriate in Lituania a cui affidare i tre animali. A farsi avanti è stato quindi il Parco Nazionale d’Abruzzo e, grazie alla Fondazione Cappellino e al suo progetto Humans & Wildlife, è stato possibile trasferire gli orsi in Italia.

Dopo un lungo viaggio, i tre orsi hanno potuto ritrovare la propria libertà nel Parco, sebbene siano stati separati dagli orsi marsicani locali, perché appartenenti ad una diversa sottospecie. All'epoca Greta era un'orsa già anziana, ma ha potuto vivere gli ultimi due anni di vita con dignità e ritrovata pace, spegnendosi all'età di 30 anni. Come ha dichiarato al Corriere.it Luciano Sammarone, direttore del Parco "si è spenta piano piano, senza sofferenza. Già in estate aveva cominciato a dare segnali di stanchezza: mangiava poco e usciva e camminava di meno".

"Seppur lontana dalla natura libera e selvaggia, negli ultimi due anni la nuova casa di Pescasseroli ha permesso a Greta di terminare la sua esistenza con ritrovata tranquillità e soprattutto dignità – la ricorda in una nota il Parco nazionale d’Abruzzo -. La salutiamo con affetto, pensando a tutte quelle persone, e soprattutto quei bambini e quelle bambine, che grazie a lei hanno potuto osservare un orso da vicino, rimanendo colpiti dalla sua bellezza, imparando, magari, che questa specie meravigliosa ha bisogno di tanto spazio, rispetto e impegno da parte di ognuno di noi, per continuare a vivere libera sulle nostre montagne".