Solidarietà dal mondo del calcio: le donazioni delle squadre alle strutture ospedaliere

Dall’Inter al Milan, dal Parma al Piacenza, aumentano i club sportivi che decidono di sostenere economicamente le strutture ospedaliere nel contrastare il coronavirus. E mentre si pensa a trasformare in raccolta fondi anche il rimborso dei biglietti, Mazzola lancia un appello ai calciatori: “Donate il 5 per cento del vostro stipendio”.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 11 Marzo 2020

Dopo lo stop al campionato di calcio di serie A, si ferma tutto lo sport italiano. Ma non si ferma la solidarietà e proprio dal mondo del calcio continuano ad arrivare buone notizie.

Il Parma Calcio 1913 non solo ha donato 25mila euro al reparto di Malattie Infettive all’Ospedale Maggiore di Parma, ma ha anche rivolto un invito a tutti i tifosi per una raccolta fondi a sostegno dell’attuale emergenza sanitaria (IBAN: IT 39 R 03069 12765100000046031 Causale: La squadra più forte di Parma – Reparto Malattie Infettive).

Nel comunicato del Club si legge: "Anche i nostri dirigenti, tecnici e calciatori si stanno mobilitando per dare un contributo tangibile a titolo personale. Tutti con lo stesso scopo: scendere in campo al fianco della squadra più forte di Parma, aiutando in maniera attiva e propositiva tutte quelle persone di tutti i reparti dell’Ospedale di Parma che stanno lavorando insieme senza sosta e dietro le quinte per affrontare una situazione difficile”.

Il Parma Calcio ha seguito l'esempio di un'altra squadra, l’Inter, che ha donato 100 mila euro al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche del Sacco di Milano, che proprio in questi giorni sta shierando tutte le proprie forze nel tentativo di contenere il contagio da coronavirus.

"L’Inter ha un legame indissolubile con la città di Milano ed è orgogliosa della dedizione con cui tutto il personale dell’Ospedale Sacco sta facendo fronte all’eccezionalità della situazione – ha dichiarato il Presidente della società, Steven Zhang -. Fin dall’avvio dell’emergenza abbiamo seguito con attenzione e apprensione l’evoluzione della situazione, sia come club, sia come azionista, rimarcando in tutte le sedi come l’unica priorità fossero salute pubblica e sicurezza. Per questo motivo FC Internazionale Milano sente il dovere di sostenere l’Ospedale Sacco".

Anche il Milan non si è tirato indietro ed è recente la notizia della sua donazione di 250mila euro all’AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), impegnata nell’affrontare l’emergenza coronavirus in Lombardia. Non solo. Il Milan ha annunciato che “in seguito alle numerose richieste da parte dei tifosi rossoneri sui social, si sta attrezzando per avviare un processo con cui sia possibile contribuire alla causa donando il rimborso dei biglietti per l’emergenza coronavirus".

Donazione di 100mila euro all’ospedale Sant’Anna dal Como 1907 e si legge in un comunicato della società: “La situazione ha portato dei cambiamenti nella nostra routine di squadra di calcio, ma niente è paragonabile a quello che sta succedendo in termini sanitari per il nostro paese. Teniamo molto alla salute di tutti, dei nostri tifosi, degli abitanti del nostro territorio e di tutta la nazione”.

Da quanto si legge nel comunicato stampa divulgato, il Piacenza Calcio ha donato presidi medici ospedalieri di prima occorrenza tramite il supporto del partner Paolo Cordani di Farmacia Fiorani e del dottor Cosimo Franco, direttore dell’Unità di Terapia Intensiva Respiratoria di Castel San Giovanni.

La curva nord dell'Atalanta, ben 1.200 tifosi, ha invece comunicato che rinuncerà al rimborso del biglietto dello stadio di Valencia per devolvere la cifra di 60mila euro all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La partita di Champions League che ieri ha visto l'Atalanta in campo con gli spagnoli si è infatti svolta a porte chiuse per le norme di contenimento del coronavirus.

E infine non manca un singolare appello rivolto a tutti i giocatori di calcio. È quello di Sandro Mazzola, ex capitano dell’Inter che invita i calciatori a donare il 5 per cento del proprio stipendio alle strutture ospedaliere. Sarebbe un sostegno economico davvero notevole per la Sanità Italiana.