Stop al circo con animali selvatici nel Regno Unito

Un altro passo avanti per vietare lo sfruttamento di animali selvatici negli spettacoli dei circhi. A partire dal 2020 anche il Regno Unito ha deciso di porre fine a questa assurda pratica. Un esempio virtuoso che sarà seguito anche dall’Italia?
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Gaia Cortese 21 Gennaio 2020

Tralasciando per un momento gli effetti della Brexit sull’economia britannica e i rumors sulla Royal Family, dalla Gran Bretagna arrivano buone notizie: a partire dal 2020 le esibizioni degli animali nei circhi del Regno Unito saranno vietate.

Se ne parlava da almeno dieci anni e il dibattito all'interno del governo britannico è stato molto accesso: “Per vent'anni abbiamo condotto campagne per fermare le sofferenze dei circhi in tutto il mondo. Ora siamo lieti che un divieto sia finalmente imminente – ha dichiarato Jan Creamer, presidente dell’Animal Defenders International (Adi) -. I circhi non sono in grado di soddisfare le esigenze degli animali in piccole strutture mobili e la nostra organizzazione ha ripetutamente documentato sofferenze e abusi a cui sono sottoposti. Ci congratuliamo con il governo britannico per aver consegnato questo atto obsoleto al passato a cui appartiene".

Così, nel 2019 il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (DEFRA) ha finalmente approvato il Wild Animals in Circuses Act 2019, ponendo fine a una forma di spettacolo che non è più accettabile.

Nel Regno Unito ci sono solo più due circhi con la licenza d’impiego di animali selvatici: il Circus Mondao e il Peter Jolly's Circus, con un totale di sei renne, quattro zebre, tre cammelli, tre procioni, una volpe, un’ara e uno zebù. Tutti animali che a partire da quest’anno non potranno più esibirsi per il pubblico.

Anche in Italia si sta discutendo sulla possibilità di vietare o meno questa assurda pratica. Nei giorni scorsi, in Senato, è stata approvata una proposta in cui il Governo si impegna a valutare se permettere la presenza di animali nei circhi sia giusto e opportuno.

In verità ormai è più che evidente che i circhi non possono garantire agli animali selvatici delle condizioni di vita idonee: non è solo una questione di gabbie strette e recinti minuscoli, ma sono anche i lunghi tempi di viaggio da uno spettacolo all’altro, le condizioni di vita e la mancanza di stimoli idonei, senza contare gli abusi a cui gli animali vengono sottoposti durante il loro addestramento.