#Stopbycatch, la campagna di Lipu contro la cattura accidentale marina

La cattura accidentale di specie volatili e marine durante la pesca è un problema enorme: ecco perché Lipu ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, per raccogliere dati e trovare soluzioni concrete.
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Sara Polotti 20 Aprile 2022

Ogni anno, solo in Europa 200mila uccelli marini vengono uccisi accidentalmente durante le operazioni di pesca professionale. Questo fenomeno si chiama "bycatch" ed è un problema enorme: sono infatti 130 le specie animali che sono a rischio, e tra queste moltissimi uccelli marini.

Il "bycatch", tuttavia, non è per nulla conosciuto. Sensibilizzare sul tema e informare riguardo al fenomeno è quanto mai necessario, in questo momento storico. Ecco perché Lipu-Birdlife Italia ha lanciato un'importante campagna per far sì che le autorità competenti raccolgano finalmente dei dati accurati, mettendo anche in pratica misure che mitighino quest'uccisione di massa.

Cos'è il bycatch

Lipu-BirdLife Italia è un'associazione nata nel 1965 che vuole promuovere la conservazione della natura e della biodiversità, diffondendo in Italia la cultura ecologica. In questo caso, ha deciso di concentrarsi sulla tutela della vita animale marina, sensibilizzando la popolazione riguardo a un fenomeno forse poco conosciuto, ma estremamente importante.

Il bycatch, o cattura accidentale, s cui si vogliono accendere riflettori e consapevolezza, è infatti purtroppo molto diffuso: le specie volatili, i pesci e gli animali marini restano uccisi a causa degli attrezzi utilizzati nelle operazioni di pesca professionale, nel tentativo di mangiare le esche attaccate agli ami dei palangari oppure restando impigliati nelle reti da posta.

La campagna #stopbycatch

La campagna lanciata si intitola #stopbycatch e fa parte del progetto internazionale "Medbycatch – Understanding mediterranean multi-taxa bycatch of vulnerable species and testing mitigation". Questo progetto, finanziato da Fondazione Mava e coordinato da BirdLife Europe & Central Asia, coinvolge Italia, Marocco, Tunisia, Croazia e Turchia e vuole porre i riflettori sul fenomeno del bycatch, facendo in modo che si comincino a raccogliere davvero e con precisione i dati relativi ad esso, chiedendo allo stesso tempo "l'applicazione di misure di mitigazione che riducano, o azzerino, le catture accidentali".

Il bycatch, infatti, non è tremendo solo dal punto di vista etico, ma anche ecologico, dal momento che la pesca intensiva e le catture accidentali distruggono, come dichiara Lipu, la biodiversità marina.

Non solo uccelli marini

Ad essere interessati dal bycatch non sono però purtroppo solo i volatili marini. Anche delfini e tartarughe (in particolare la tartaruga marina Caretta caretta), squali e razze, coralli e spugne vengono ogni anno uccisi durante le battute di pesca professionale.

Tra gli uccelli più colpiti ci sono poi la berta maggiore, quella minore, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo.

La campagna, quindi, vuole rivolgersi a tutti: non solo ai cittadini e alla popolazione, ma anche agli stessi pescatori che possono adottare misure di pesca che riducono nettamente il rischio di cattura accidentale di specie diverse da quelle che stanno pescando, preservando così la biodiversità marina dei mari in cui operano. Ad esempio, utilizzare ami circolari al posto dei classici a "J" riduce di molto il bycatch delle tartarughe, degli squali e delle razze. Per quanto riguarda invece gli uccelli marini, esistono delle funi-scaccia volatili, pensate appositamente per allontanarli durante le operazioni.