Sul vaccino Covid abbiamo raccontato solo bugie? Smontiamo le inutili fake news del vicedirettore de La Verità

Durante una trasmissione su LA7, Massimo De Manzoni, giornalista e direttore del quotidiano «La Verità», ha sostenuto che la scarsa affezione verso i vaccini, come quello antinfluenzale, dipenderebbe dalle mezze verità e dalle bugie raccontate sui vaccini anti-Covid, “che erano sperimentali”. Ma la verità non sta dalla sua parte: studi, risultati e prove scientifiche testimoniano come siano stati seguiti tutti gli step di autorizzazione e che i farmaci utilizzati per contrastare il virus sono stati – e sono – efficaci e sicuri.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Dicembre 2023
* ultima modifica il 05/12/2023

“Quello contro il Covid era un vaccino sperimentale. Sembra ieri, ma l’adagio complottista più popolare degli ultimi tre anni è tornato a farsi sentire anche oggi.

Questa volta è uscito dalla bocca di Massimo De Manzoni, giornalista e condirettore del quotidiano «La Verità», durante una trasmissione su LA7. Come siamo giunti a questo punto, ti starai chiedendo.

Si stava forse parlando della ripresa dei contagi, certificati dai numeri dell’Istituto Superiore di Sanità? No.

Il conduttore della trasmissione, il giornalista David Parenzo, stava riflettendo insieme al collega (e divulgatore scientifico) Alessandro Cecchi Paone e Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, sul perché oggi non ci sia una seria campagna di sensibilizzazione contro l’influenza.

La parola è stata dunque passata a De Manzoni, che in un lucidissimo commento no-vax ha spiegato che fino ad oggi sui vaccini sarebbero state raccontate “delle mezze verità o delle bugie e molte persone si sono irrigidite, giustamente”. 

Se si racconta che il vaccino protegge e immunizza e chi lo riceve non contagia gli altri e poi invece li infetta, se si racconta che basta una dose e poi non ne bastano quattro, se non tornano le cose che vengono raccontate, ha continuato De Manzoni, l’affezione nei confronti dei vaccini crolla, anche quella nei confronti dei farmaci «veri» e «testati» come quelli dell’influenza.

Sì, ha aggiunto, perché quello contro il Covid-19 era un vaccino sperimentale. Apriti cielo.

Le immagini di Cecchi Paone e Pregliasco che incrociano le mani per reprimere la frustrazione e scuotono la testa amareggiati esemplifica – ed edulcora, va detto – il sentimento di gran parte degli italiani – la maggior parte – che ancora una volta deve sentirsi dire queste fesserie. Non se ne può più, De Manzoni.

I vari vaccini ci hanno permesso di ricacciare indietro Sars-CoV-2 e riconquistare quella libertà e quella normalità di cui lo stesso De Manzoni sta godendo: sostenere che siano stati farmaci sperimentali significa negare l’evidenza.

Quando si parla di vaccini sperimentali si fa riferimento a prodotti che ancora non hanno ricevuto alcuna autorizzazione per l’immissione in commercio e non vengono dunque somministrati, in massa, alla popolazione.

Non è dunque il caso dei vaccini di Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson. Tutti quanti – uno dopo l’altro – hanno infatti ricevuto un regolare via libera dalle autorità sanitarie internazionali come la FDA statunitense e l’Agenzia Europea dei Medicinali.

Ciascuno dei vaccini con cui ci siamo immunizzati ha superato tutti gli step della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all'immissione in commercio, non mancandone nemmeno uno.

Sono arrivati nelle siringhe che ci hanno bucato il braccio in tempi record? Certo, verissimo. Forse però De Manzoni si è dimenticato che su tutti noi gravava un’emergenza sanitaria globale, contro la quale serviva una risposta urgente.

Per questo la scienza mondiale ha unito le forze in uno sforzo senza precedenti per accelerare i processi di sviluppo e consegnarci vaccini sicuri ed efficaci e in grado di contribuire in maniera decisiva a arrestare l’avanzata del virus.

Che fossero – siano – sicuri ed efficaci non lo diciamo noi, ma i risultati di studi e sperimentazioni rapide, sì, ma concrete e affidabili sulle quali si sono costruite le autorizzazioni da parte della Food and Drug Administration e dell’Ema.

“Un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità, e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala” ha spiegato la stessa Ema. Non stiamo parlando insomma di vaccini sperimentali.

Per di più, se ti ricordi, il vaccino prodotto da Pfizer-BioNTech è stato poi anche approvato dalla FDA in via definitiva, ottenendo l’ok per la commercializzazione come un qualsiasi altro farmaco.

Niente bugie, insomma. Non c’era nulla di sperimentale ma qualcosa di utile, imprescindibile e salvavita, quello sì.

A ben guardare, c'è anche qualcosa di inutile: le parole di persone come De Manzoni, che altro non fanno se non alimentare la tristezza, e la sfiducia verso la scienza.

Fonte | Istituto Superiore di Sanità

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