Influenza 2023-2024, cosa aspettarsi, tutti gli aggiornamenti: I casi calano ma le infezioni continuano a farsi sentire nei più piccoli

L?ultimo rapporto della rete di sorveglianza del ministero della Salute certifica che i casi di influenza stanno calando. Durante la terza settimana di gennaio la percentuale dei campioni positivi sul totale dei test analizzati risulta pari al 18,6% contro il 31,2% della settimana precedente. In calo anche i positivi alle sindromi simil-influenzali, fatta eccezione per la popolazione dei bambini dove si contano 24,7 casi per mille assistiti contro i 18,5 nella settimana precedente.
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Kevin Ben Alì Zinati 1 Febbraio 2024
* ultima modifica il 01/02/2024

Sta calando, sì, ma quest’anno l’influenza s’è fatta sentire.

L’hai potuto constatare dal deserto di persone che ti si è creato attorno nel periodo festivo o in quello subito successivo ma soprattutto l’hanno testimoniato i numeri.

Secondo l’ultimo aggiornamento della rete RespiVirNet, infatti, durante la terza settimana di gennaio la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 18,6%.

In diminuzione rispetto alla settimana precedente, quando si attestava intorno al 31,2%, vero, ma pur sempre alto, altissimo.

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Tra i virus influenzali, i prevalenti sono quelli di tipo A, che rappresenta il 99% delle infezioni. I virus di tipo B, appartenenti per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09, hanno fatto registrare solo pochi casi.

L’ondata di influenza è stata così forte che ha contribuito anche ad oscurare quella di Covid-19. Complici anche la vaccinazione e uno stato endemico del virus, Sars-CoV-2 non ha destato grandissime preoccupazioni e ora i casi sono in continuo calo.

Tra il 18 e il 24 gennaio, per esempio, sono stati registrati 5.810 nuovi casi positivi, il 39,9% in meno rispetto alla settimana precedente quando erano stati 9.675. I decessi sono stati 203 (-21,3% rispetto ai sette giorni precedenti, quando erano stati 258).

Trattandosi però di un virus ormai endemico, come ti dicevo prima, dovremo comunque abituarci ad averlo sempre con noi, slegato da una stagionalità precisa.

In lenta ma costante discesa anche la curva delle sindromi simil-influenzali. Nella terza settimana di gennaio l’incidenza si è fissata a 11,6 casi ogni 1000 persone contro i 14,4 della settimana precedente.

I casi stimati di sindromi similinfluenzali, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 685mila, per un totale di circa 9.482.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

Una situazione alleggerita rispetto al picco raggiunto nell’ultima settimana del 2023, quando si sono registrati 18,5 casi ogni 1000 assistiti. Si tratta di uno dei valori più alti mai registrati in Italia.

Se l’incidenza sta calando nella maggior parte della fasce d’eta, resta invece da segnalare la persistenza di queste forme simil-influenzali nella popolazione dei bambini sotto i cinque anni. Qui la curva è in lieve rialzo con 31,6 casi ogni 1000 assistiti: la settimana precedente erano 30,8.

Quanto dura l'influenza?

Una volta entrato nell’organismo, il virus H1N1 ha un periodo di incubazione di 2 giorni prima di manifestarsi con i sintoniche ti ho descritto prima. La loro durata è variabile e legata a diversi fattori, spesso anche molto soggettivi. In media, l’influenza può durare dai 7 ai 10 giorni. 

Che tipo di influenza sta girando?

Il virus oggi largamente circolante è H1N1, che si caratterizza per una serie di sintomi abbastanza classici come febbre, sonnolenza, perdita d’appetito e tosse. In qualche circostanza può provocare anche un forte raffreddore accompagnato da mal di gola, nausea, vomito e diarrea.

Chi deve fare il vaccino?

La campagna antinfluenzale 2023/24 – raccomandata come sempre ad anziani e fragili, donne in gravidanza e operatori sanitari a stretto contatto con centina di pazienti – non è ancora partita ma è questione di giorni: in Lombardia, per esempio, prenderà avvio il 1 ottobre e parallelamente partirà anche quella anti-Covid.

Quali sono i sintomi dell'influenza?

Sarà fondamentale distinguere con chiarezza se ciò di cui soffri è influenza e il Covid-19. Posso dirti che se dovessi presentare i tre sintomi classici dell’influenza un inizio brusco della febbre, almeno un sintomo generale come dolori muscolari o articolari e almeno un sintomo di carattere respiratorio è molto probabile si tratti della prima. L’unico strumento a nostra disposizione capace di dirimere ogni dubbio, tuttavia, saranno ancora una volta i tamponi.

Nella sua forma più grave, l’influenza è anche in grado di favorire il peggioramento di patologie croniche pre-esistenti, specialmente nel caso di polmonite e insufficienza respiratoria: in alcuni casi può anche risultare fatale.

L'influenza è arrivata e sta colpendo i più giovani con gravi polmoniti

5 gennaio 2024

Secondo la Fiaso, con l'inizio del 2024 l'influenza sarebbe in forte aumento non solo negli anziani e nei fragili ma anche nella popolazione più giovane, colpita da gravi forme di polmonite causate proprio dai virus influenzali. Situazione simile per i bambini sotto i 5 anni, minacciati anche dalla bronchiolite legata alle infezioni di virus respiratorio sinciziale.

L’influenza alla fine è arrivata e come era stato ampiamente previsto, nel periodo festivo si è abbattuta sulla popolazione italiana con un certo peso.

Ospedali e Pronto soccorso sommersi e sotto stress, sala d’attesa stracolme e liste d’attesa infinite a causa, proprio, dei virus influenzali.

La fotografia arriva dalla Federazione delle aziende sanitarie (Fiaso), secondo la quale in questi primi giorni dell’anno nuovo staremmo assistendo a un aumento delle forme influenzali più gravi, specialmente tra gli anziani e i fragili, già alle prese con il Covid-19, sebbene Sars-CoV-2 stia gradualmente lasciando il posto all’influenza.

La novità del 2024, però, è che l’influenza starebbe prendendo maggiormente di mira i più giovani, con forme pesanti e accompagnate da polmoniti ancora più gravi.

L’influenza quest'anno “sembra infatti avere una patogenicità superiore rispetto agli altri anni e stiamo osservando più ricoveri per polmonite in pazienti sani e giovani. Alcuni di questi pazienti hanno bisogno del ricovero e in alcuni casi anche del ricorso alla terapia intensiva” ha spiegato Marco Falcone, direttore del reparto di Malattie infettive all'Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa.

Queste polmoniti causate dai virus influenzali starebbero mostra o la tendenza a complicarsi più frequentemente con sovrainfezioni batteriche, come quelle causate da Staphylococcus aureus o Pneumococco.

Tra le complicanze legate all’influenza, i medici starebbero osservando anche una forma di spossatezza strana e capace di protrarsi per diverso tempo dopo la guarigione, un po’ come il long-Covid.

Non basta. Secondo Rino Agostiniani, vicepresidente della Società italiana di pediatria (Sip), l’influenza starebbe minacciando anche la popolazione dei bambini, specialmente quelli sotto i 5 anni insieme al virus respiratorio sinciziale e alla bronchiolite che da esso deriva. Ti avevamo raccontato infatti che sotto le feste i casi legati a questo virus erano in forte aumento.

“Molte persone insieme in ambienti chiusi e questo ha facilitato una maggior trasmissione dei virus e una situazione nella quale stiamo raggiungendo il culmine epidemico, specie per l'influenza. Per l’organizzazione che abbiamo oggi, molti di questi casi poi finiscono in ospedale – ha piegato Agostiniani – Il virus sinciziale è in salita, soprattutto nei piccoli sotto i 5 anni, anche come ricoveri. Mentre durante il periodo pandemico si era un po’ spostato l’andamento del picco, quest'anno il virus è tornato a comportarsi come nel passato, con un inizio verso fine novembre, dicembre, e l’aspettativa è che duri ancora un po’, con numeri alti nel mese di gennaio e andando poi a calare. Però nei bimbi piccoli, la percezione è che i casi di influenza superino comunque quelli di bronchiolite”.

L'influenza va ancora a rilento, crescono le forme simil-influenzali

11 dicembre 2023

Secondo RespiVirNet, oggi in Italia continuano a crescere le forme simil-influenzali, con circa 630mila casi stimati tra il 27 novembre e il 3 dicembre. La circolazione dell'influenza vera è ancora bassa e limitata: su 1.115 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori della rete di sorveglianza, 87 sono risultati positivi al virus influenzale: 85 questi erano di tipo A e 2 di tipo B. 

Se l’influenza ancora zoppica, volano invece i casi di sindromi simil-influenzali: l’incidenza è ormai arrivata a 10,7 persone ogni mille.

L’ha rivelato l’ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, certificando così l’aumento netto rispetto alla settimana precedente di 9,3 casi ogni 1000 persone.

Dal 27 novembre al 3 dicembre i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 630mila, per un totale di circa 2.946.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

L’incidenza è aumentata in tutte le fasce di età, con la popolazione dei bambini con meno di 5 anni tra i più colpiti visti i 24,7 casi per mille assistiti (18,5 nella settimana precedente).

Nella fascia 5-14 anni l’incidenza invece è pari a 9,33, nella fascia 15-64 anni a 11,41 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni si parla di 6,33 casi ogni mille assistiti.

Per quanto riguarda i virus influenzali, invece, la circolazione è ancora bassa e limitata, sebbene la rete RespiVirNet abbia comunque registrato un lieve aumento rispetto alla settimana precedente.

Su 1.115 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete, 87 sono risultati positivi al virus influenzale (quindi il 7,8%): 85 questi erano di tipo A (74 di sottotipo H1N1pdm09, 3 H3N2 e 8 A non ancora sottotipizzati) e 2 di tipo B.

Tra i campioni analizzati, 163 (14,6%) sono risultati positivi per Sars-CoV-2, 80 (7,1%) per RSV e i rimanenti 197 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 134 Rhinovirus, 31 Adenovirus, 13 Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 11 virus Parainfluenzali, 6 Metapneumovirus e 2 Bocavirus.

Crescono le sindromi simil-influenzali e la vaccinazione è già al picco

22 novenne 2023

Secondo il primo rapporto RespiVirNet, oggi in Italia più che l’influenza vera e propria stanno correndo le forme simil-influenzali: sarebbero circa 375mila i casi stimati, per un totale di oltre 1.264.000 persone. Il ritardo della diffusione del virus H1N1 forse è legato anche all’avanzata della campagna vaccinale, oggi giunta al suo picco.

Se l’influenza vera e propria ancora zoppica (per fortuna), corrono invece le sindromi simil-influenzali.

Lo rivela il primo rapporto RespiVirNet, secondo il quale in Italia ad oggi sarebbero già circa 375mila i casi stimati di sindrome simil-influenzale, per un totale di oltre 1.264.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza, ai primi di ottobre.

Nella 45° settimana del 2023 (6-12 novembre), l’incidenza si attestava a 6,4 casi ogni 1000 assistiti, quanto quella della scorsa stagione.

Ad incidere non sarebbero solamente i virus influenzali, ma anche altri virus respiratori come i Rhinovirus e Sars-CoV-2 che, seppur in maniera più leggera, continua comunque a diffondersi.

La fascia di popolazione maggiormente colpita è quella dei bambini sotto i cinque anni, con un’incidenza di 12,3 casi per 1000 individui. Nella fascia di età 5-14 anni invece l’incidenza è a 4,86, nella fascia 15-64 anni a 7,04 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 4,23 casi per mille assistiti.

I casi d’influenza stagionale al momento restano sporadici, complici anche le alte temperature e forse anche l’azione di protezione della campagna di vaccinazione. Secondo Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, la somministrazione del vaccino antinfluenzale negli studi dei medici di famiglia per fragili, anziani, categorie a rischio, per le quali l'immunizzazione avrebbe già raggiunto il proprio picco.

La somministrazione “è a buon punto, direi a tre quarti dell’obiettivo da raggiungere. E chi la fa tradizionalmente, quindi gli ultra sessantenni, le persone con patologie, i grandi anziani, le persone vulnerabili, hanno già fatto il vaccino. Ormai ci sono tutti gli appuntamenti pieni fino ai primi di dicembre. Il grosso della vaccinazione viene effettuata fino ai primi di dicembre, quindi al massimo fra una decina di giorni noi avremo fatto la maggior parte dei vaccini” ha spiegato Cricelli.

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Per gli esperti il picco potrebbe arrivare sotto Natale

10 Novembre 202

Secondo gli esperti il picco dei casi di influenza potrebbe arrivare in concomitanza con le festività natalizie, complici anche i viaggi aumentati e il tempo passato in luoghi chiusi. Ad oggi, tuttavia, la stagione influenzale sta andando ancora a rilento, probabilmente anche a causa delle temperature anomale.

Lenta è la definizione che a metà novembre si può dare della stagione influenzale 2023-24. Sì, perché rispetto allo scorso anno, in cui questo periodo era già caratterizzato da un’importante presenza virale, ad oggi una vera e propria andata di casi ancora non s’è vista. Per fortuna, potresti dire.

Una delle cause dietro questa progressione ritardata è da ricercare probabilmente nelle temperature insolitamente alte. Una condizione che, come già ci aveva spiegato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e Direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, starebbe rallentando l’avanzata dei virus influenzali.

Se guardi bene, però, questa non è una grande consolazione. Prima di tutto perché l’aumento della temperatura è strettamente connesso ai cambiamenti climatici: se dunque a novembre fa caldo vuol dire che le cose non stanno andando proprio nel verso giusto.

Dall’altra parte, non significa che quest’anno non vedremo casi di influenza o che abbiamo scongiurato il rischio di un picco di contagi. Pregliasco, in un’altra recente intervista, ha spiegato che il picco dovrebbe arrivare più o meno intorno alle festività natalizie, complici anche i viaggi e il maggior tempo passato in luoghi chiusi.

C’è da considerare poi che oltre all’influenza ci sono tutte le sindromi parainfluenzali, come influenze intestinali che provocano crampi e dolori addominali, malessere, perdita di appetito, febbre e dolori muscolari, e le gastroenteriti.

Per questo resta importante la vaccinazione. A questo proposito, la Società italiana di diabetologia ha rafforzato le proprie raccomandazioni proprio per i pazienti diabetici, che dovrebbero vaccinarsi subito poiché l’infezione potrebbe aumentare di 1,7 volte il rischio di ricovero in terapia intensiva, di 3,5 quello di ricovero per influenza e polmonite e di oltre 3 volte il rischio di mortalità.

I pediatri alzano l'attenzione contro la "triade" di infezioni

30 ottobre 2023

Secondo i pediatri della Sip nei prossimi mei dovremo fare i conti con la triade di infezioni: influenza, Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. Per questo hanno diffuso una serie di raccomandazioni e linee guida per proteggere i bambini.

Questa stagione influenzale, come la scorsa, con tutta probabilità vedrà la contemporaneità di altre patologie oltre all’influenza. Sto parlando del Covid-19, ovviamente, e anche del virus respiratorio sinciziale.

Una condizione, già ribattezzato “triplendemia”, che ha subito acceso l’attenzione dei pediatri. A margine dell’ultimo congresso nazionale svoltosi a Torino, gli esperti della Sip hanno messo sul tavolo diverse indicazioni utili su come proteggere i propri figli e più in generale i più piccoli di fronte al rischio di questa triade.

La prima, ovviamente, è il ricorso alla vaccinazione. Contro Sars-CoV-2 e influenza oggi siamo ben forniti e infatti ormai in tutte le Regioni d’Italia è partita la doppia somministrazione, anche con l’opportunità del vaccino spray che può essere somministrato a partire dai 2 anni. Il ricorso alla classica iniezioni o a quest’ultimo farmaco dipenderà ovviamente dal pediatra.

Per il virus respiratorio sinciziale gli unici vaccino che oggi possediamo sono stati approvati solamente negli Stati Uniti e ancora non sono arrivati in Europa ma abbiamo un anticorpo monoclonale, al momento indicato però solamente per un ristretto gruppo di bambini fragili.

Per proteggere i più piccoli da questa bronchiolite, riconoscibile per esempio dalla perdita di appetito e dall’insorgenza di sintomi simil influenzali, la prima forma di protezione è la semplice ma decisiva igiene delle mani.

Dal momento che il contagio passa più spesso dal contatto diretto attraverso le mani e il contatto con oggetti carichi di particelle virali, la raccomandazioni è quella di lavare (e far lavare) spessore mani, evitare la condivisione di giocattoli e utensili, detergere correttamente le superfici contaminate.

Il Ministero della Salute spinge la doppia vaccinazione

24 ottobre 2023

Il Ministero della Salute ha messo in campo una massiccia campagna di comunicazione per ribaltare il pessimismo degli esperti sull'adesione alla vaccinazione antinfluenzale e, insieme, a quella anti-Covid. Sars-CoV-2 in questi mesi, complici le temperatura più fredde e la maggior tendenza agli assembramenti nei luoghi chiusi, ci farà compagnia insieme all'influenza.

Contro l’influenza che gradualmente sta entrando nelle nostre case, anche nel 2023 lo strumento più efficace è sicuramente la vaccinazione.

Te l’abbiamo detto tante volte e recentemente l’ha ribadito anche anche il professor Pregliasco, ammettendo tra l’altro un certo «pessimismo» sul grado di adesione alla campagna 2023-2024 da parte della popolazione.

“Percepisco una resistenza verso il vaccino” aveva detto il virologo della Statale di Milano. Una sensazione, tra l’altro, condivisa anche da altri esperti.

La Società italiana Allergologia e Immunologia pediatrica, per esempio, di fronte a una stagione contraddistinta dalla diffusione di diversi virus, influenza, Sars-Cov-2 e il Virus respiratorio sinciziale, ha sottolineato che “ancora troppe famiglie sono in dubbio sulla necessità di sottoporre i loro figli alle vaccinazioni”. 

Il Ministero della Salute è dunque sceso in campo con una campagna di comunicazione ad hoc per ribaltare queste previsioni e aumentare la percentuale di adesione alla vaccinazione antinfluenzale e, insieme, a quella anti-Covid che in questi mesi, complici le temperatura più fredde e la maggior tendenza agli assembramenti nei luoghi chiusi, sta tornando a farsi sentire.

Attraverso spot e infografiche, il Mistero punta a intercettare soprattutto la fascia di popolazione più a rischio, per la quale il vaccino è fortemente raccomandato, ovvero gli anziani e i soggetti fragili.

Nel frattempo, le iniezioni sono iniziate praticamente in tutte le regioni d’Italia. Nelle scorse ore, infatti, la luce verde è arrivata anche in Sardegna dove, nella scorsa stagione, solo il 37,3% degli over65 si è immunizzato: un ulteriore calo rispetto al 41,2% registrato l’anno precedente.

Pregliasco: "sarà una stagione lieve, anche per via del caldo anomalo"

16 ottobre 2023

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ci ha spiegato i 5-6milioni di casi previsti per la maggior parte potrebbero manifestarsi in forma leggera. Una situazione dovuta anche al caldo anomalo di questi giorni, che favorirebbe più la diffusione dei virus cugini dell'influenza, dai rhinovirus agli altri coronavirus.

Quest’anno ci troveremo di fronte a un’influenza tutto sommato lieve, fatta relativamente di pochi casi che si manifesteranno per lo più in forma leggera.

Ce l’ha confermato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, spiegandoci che la «colpa» – o il merito, dipende dai punti di vista – va in parte attribuita anche al caldo anomalo che stiamo sperimentando in questo strano ottobre.

“I periodi in cui la temperatura si abbassa di molto e resta tale per diversi giorni favoriscono la diffusione dell’influenza” ha infatti precisato il virologo. Climi più miti e caldi invece favorirebbero l’azione di tutti gli altri virus dell’influenza, dal rhinovirus agli altri coronavirus.

Ciò non significa che non potremo tenere bassa la guardia. I 5-6milioni di casi stimati sono comunque tanti, e da gestire. In più, questo virus può essere estremamente pericoloso per determinate categorie di persone, come gli anziani e i fragili magari già colpiti da altre patologie concomitanti. Ricordati, infatti, che di influenza si può morire.

Per non parlare poi del cosiddetto «Long raffreddore», ovvero tutta quella serie si sintomi che nascono con l’influenza (o altre sindromi respiratorie) e permangono in maniera invalidante per diverso tempo dopo la «guarigione». Un po’, insomma, come succede con il «Long Covid».

Per questo sarà importante sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale (così come a quella anti-Covid visto che anche quest’anno possono essere somministrate contemporaneamente).

La raccomandazione di Pregliasco, in questo senso, suona anche come appello verso la popolazione dal momento che le previsioni per questa campagna di vaccinazione non sembrano lasciare troppe garanzie di successo. Anche quest’anno, infatti, potremmo restare lontani dall’obiettivo minimo del 75% di popolazione fragile vaccinata fissato dal Ministero della Salute.

influenza

La campagna vaccinale entra in fase 2

9 ottobre 2023

Il Lazio e la Lombardia sono le prime Regioni a partire con la campagna vaccinale antinfluenzale. Le Regioni seguiranno un calendario autonomo: si parte con le categorie prioritarie e poi si passerà a tutti coloro a cui il vaccino è raccomandato. Ecco un punto sulle prossime date da segnare.

Sta per partire la seconda fase della campagna di vaccinazione antinfluenzale.

Dopo Lombardia e Lazio, che hanno effettuato le prime iniezioni tra l’1 e il 2 ottobre, oggi si inizia a vaccinare nelle altre Regioni d’Italia. È il caso, per esempio, della Provincia autonoma di Bolzano che si è dotata di circa 45mila dosi di vaccino per gli over65 aumentabili fino a circa 100mila dosi se si considerano i farmaci spray per i bambini.

Qualche giorno dopo, il 12 ottobre per l’esattezza, si apriranno gli appuntamenti anche nella provincia di Pesaro Urbino: si tratta del secondo inizio anticipato rispetto al più generale via libera previsto per lunedì 16.

Da questa data in poi, come sai, cittadini over80 e i fragili potranno rivolgersi al proprio medico di medicina generale (o alcuni punti di somministrazione vaccinale predisposti dalla Regione) e prenotare la propria fiala di vaccino.

Il 16 ottobre la campagna antinfluenzale inizierà in diverse Regioni, come la Sicilia, il Piemonte,  il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

A partire dal 30 ottobre, invece, la vaccinazione sarà estesa anche alle altre fasce della popolazione: dai familiari ai conviventi dino ai caregiver di persone con gravi fragilità.

Via alla campagna vaccinale nel Lazio e in Lombardia

2 ottobre 2023 

Il "Vax Day" del primo ottobre in Lombardia ha anticipato simbolicamente l'inizio ufficiale della campagna vaccinale contro influenza e Covid-19 in Lombardia, partita in modo strutturale oggi 2 ottobre 2023. Negli 80 centri vaccinali che hanno aderito alla giornata sono stati somministrati 6.441 vaccini contro l'influenza e 2.718 contro il Covid-19, con il nuovo vaccino aggiornato contro la variante Kraken.

Se il 1 ottobre, il Lombardia, il vaccino è stato "offerto" a persone over 60, bambini dai 2 ai 6 anni, donne in gravidanza, operatori sanitari, appartenenti alle Forze dell’ordine, Polizia locale, Vigili del fuoco, insegnanti e personale scolastico, dal 2 ottobre la campagna seguirà scaglioni ben precisi.

Dal 2 ottobre potranno poi vaccinarsi operatori, donne in gravidanza e pazienti cronici e per gli ospiti di RSA, RSD e UDO Sociosanitarie. Ci si potrà vaccinare negli ospedali, nelle case di riposo e nei centri diurni.

vaccino-bivalente-covid

La settimana successiva, dal 9 ottobre in poi, si partirà con le vaccinazioni per le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente negli studi dei medici e pediatri di famiglia. Dal 16 ottobre nelle farmacie e dal 23 nei centri vaccinali che si trovano nelle case di comunità.

Sempre oggi, 2 ottobre 2023, insieme alla Lombardia, anche il Lazio dà avvio alla sua campagna vaccinale: come nel resto del Paese, il vaccino contro il Covid-19 potrà essere somministrato in concomitanza con l'antinfluenzale.

Nella prima fase della campagna anche la Regione Lazio procederà con il vaccinare prima gli operatori sanitari e sociosanitari di Asl, Aziende ospedaliere, Policlinici universitari, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Tra le categorie prioritarie ci sono anche dipendenti e ospiti delle RSA e delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (case di riposo e strutture riabilitative). Per questi le vaccinazioni avverranno sotto la supervisione dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl, in collaborazione con i Medici di medicina generale.

farmaci da banco influenza

Il 16 ottobre inizierà poi la seconda fase della campagna vaccinale. Da questa data in poi  potranno vaccinarsi i cittadini con età superiore agli 80 anni e le persone fragili, che potranno vaccinarsi dai loro medici e pediatri di famiglia. Ci si potrà vaccinare anche presso alcuni punti di somministrazione vaccinale predisposti dalla Regione e per i quali ci si potrà prenotare sempre attraverso la piattaforma predisposta dal sito della Regione.

A partire dal 30 ottobre sarà possibile somministrare le dosi anche alle altre fasce della popolazione, consigliando i familiari, i conviventi e i caregiver di persone con gravi fragilità. Da novembre le farmacie di comunità diventeranno centri vaccinali dal mese di novembre.

Nelle altre Regioni la campagna vaccinale partirà tra qualche giorno, intorno alla metà del mese. In 16 ottobre sarà la data d'inizio ufficiale per la somministrazione del vaccino in diverse Regioni, come Sicilia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Identificato il primo caso, si tratta di un neonato di Parma

28 settembre 2023

La stagione influenzale 2023/24 ha inizio ufficialmente con il primo caso identificato a Parma. Si tratta di un neonato di 4 mesi, ricoverato per febbre, inappetenza e un quadro clinico di bronchite asmatica. Sottoposto alla terapia antivirale, starebbe già migliorando.

Ha inizio a Parma. Qui, nelle scorse ore, è stato identificato il primo caso di influenza d’Italia. La stagione influenzale, dunque, ha ufficialmente inizio.

Il paziente è un neonato di quattro mesi, che è stato ricoverato in clinica pediatrica dopo aver accusato febbre e inappetenza, con un quadro clinico di bronchite asmatica.

Il piccolo è stato subito sottoposto a un ciclo di terapia antivirale somministrata per via orale e le sue condizioni generali sono complessivamente discrete dl momento che starebbe progressivamente migliorando.

Secondo Alfredo Guarino, infettivologo pediatra e docente di Pediatria all’Università Federico II di Napoli, il primo caso sarebbe avvenuto con un certo anticipo. “Con questa estate prolungata ciò potrebbe significare un inizio rallentato, anche se non possiamo scommetterci, sono ipotesi. In ogni caso l'anticipo non ci cambia molto sul piano dell'epidemia stagionale”, ha raccontato all’AdnKronos, spiegando che tra le cause di questo arrivo così rapido potrebbe esserci sia il contatto con persone provenienti da Paesi dove l'influenza già c'è sia la maggiore attenzione, vista la concomitante circolazione del Covid-19.

L’Università di Parma, per questo, ha subito diffuso una serie di raccomandazioni per le famiglie di bambini che frequentano la scuola e le comunità scolastiche:

  • In caso di sintomi respiratori anche moderati, con o senza febbre, eseguire il tampone per la ricerca di Sars-CoV-2 e, se il risultato è positivo, non andare a scuola fino a che persiste la sintomatologia e comunque per almeno cinque giorni
  • Arieggiare le aule scolastiche prima dell’inizio delle lezioni del mattino e del pomeriggio, dopo ogni lezione e durante le pause lunghe.
  • Non stigmatizzare gli alunni che decidono di indossare le mascherine durante la frequenza della scuola, specie se hanno sintomi respiratori
  • Avere a disposizione una mascherina chirurgica da indossare sui mezzi di trasporto o in altri luoghi quando affollati
  • Lavarsi le mani con sapone e acqua corrente o con gel disinfettante (per 20-30 secondi): prima di toccarsi occhi/naso/bocca e di mangiare; prima e dopo aver usato i servizi igienici; dopo aver frequentato luoghi pubblici (e, in generale, appena si rientra in casa
  • Valutare attentamente con il pediatra l’opportunità della vaccinazione antinfluenzale e di quella anti-Sars-CoV-2 per i propri figli

Per l'inverno sono previsti 5-6 milioni di casi

27 settembre

La stagione influenzale sta per iniziare e le stime degli esperti parlano di circa 5-6 milioni di casi a cui andranno poi aggiunti gli oltre 10 milioni di persone che verranno colpite da sindromi simili-influenzali. Senza dimenticare poi il Covid-19, che anche quest'inverno continuerà a farci compagnia. Contro il virus H1N1 che sta circolando oggi presto partirà anche la campagna di vaccinazione antinfluenzale: la Lombardia sarà tra le prime Regioni a iniziare le somministrazioni.

La stagione influenzale 2023-24 è alle porte e secondo le stime del professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, dovremo aspettarci un inverno di media intensità.

Nei prossimi mesi, infatti, sono previsti 5, se non addirittura 6 milioni di casi in tutta Italia ai quali andranno poi sommati tutti gli altri casi di forme simil influenzali, stimati in circa 10 milioni, e ovviamente anche quelli di Covid-19, contro il quale ci stiamo già preparando.

Come avrai probabilmente già visto dando uno sguardo alle persone che ti circondano, Sars-CoV-2 ci farà compagnia anche quest’inverno, seppur in forma meno grave.

La compresenza di più patologie virali accomunate da sintomatologie sovrapponibili tuttavia andrà gestita con attenzione altrimenti c’è il rischio di congestionare il sistema sanitario, già alle prese con una seria carenza di personale, rendendo così più complessa la presa in carico dei pazienti più gravi.

Prima che la stagione influenza parta definitivamente, è fondamentale fare di tutto per mettersi al sicuro, specialmente se pensi che gli strumenti li abbiamo. Sì, sto parlando del vaccino.

Prima di ricevere la propria dose di vaccino, comunque, è sempre bene rispettare alcune norme di prevenzione molto facili, come lavarsi bene e spesso le mani, coprirsi bocca e naso con le mani quando si starnutisce o tossisce ed evitare il più possibile luoghi eccessivamente affollati.

Fonte | Influnet

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