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“Long-raffreddore”: anche le infezioni respiratorie possono provocare sintomi a lungo termine come il Covid-19

Ricercatori inglesi hanno scoperto che anche i stomi causati da infezioni respiratorie come l’influenza o la polmonite possono perdurare mesi dopo la guarigione. Esattamente come succede con Sars-CoV-2 e il cosiddetto Long-Covid.
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Kevin Ben Alì Zinati 10 Ottobre 2023
* ultima modifica il 05/11/2023

Influenza e Covid-19 si incontrano e si intrecciano da ormai tre anni, mandandoci in confusione non appena cominciamo ad accusare febbre, naso che cola, spossatezza e dolori vari. Sarà influenza? O magari è Covid? 

In questi casi la soluzione è rapida: un tampone, qualche minuto e cosa ci sta colpendo viene presto rivelato.

Dopo tre anni, però, sembravano aver trovato un rimedio ai dubbi imparando a decifrare in maniera precisa quantomeno tutto quel quadro di malessere che molti di noi si portano dietro una volta tornati negativi a Sars-CoV-2. Gli abbiamo addirittura dato un nome: “Long Covid”.

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Si tratta di quella condizione sperimentata da almeno il 10% delle persone infette e fatta di sintomi persistenti come affaticamento, mancanza di respiro e difficoltà cognitive – problemi di memoria o nebbia mentale – ma anche come affaticamento, mancanza di respiro, dolori e vertigini.

Eppure Covid e influenza ora sono tornati a incrociarsi e intrecciarsi di nuovo. Sì, perché oggi sappiamo che non esiste solamente il Long Covid, non c’è solo Sars-CoV-2 tra gli agenti patogeni capaci di continuare a importunarci anche dopo esser stato smaltito.

Un nuovo studio messo a punto dalla Queen Mary University di Londra suggerisce, infatti, che la persistenza di tutti quei sintomi può capitare anche in seguite ad altre patologie come le infezioni respiratorie, tipo il raffreddore, o la polmonite.

E visto questo continuo gioco di incontri e incastri, i ricercatori inglesi hanno deciso di ribattezzare questa condizione “Long raffreddore”.

Sulla rivista EClinicalMedicine hanno spiegato di aver chiesto a più di 10mila persone di riferire 16 sintomi comunemente riscontrati in presenza di un Long Covid, per poi confrontarne la frequenza in tre gruppi di persone: chi aveva ricevuto una diagnosi di Long Covid, chi aveva segnalato un’altra infezione respiratoria acuta (ed era risultato negativo a Sars-CoV-2) e chi, invece, non aveva riportato nessuna delle due infezioni.

Lo studio avrebbe dimostrato che tutti i sintomi considerati erano più comuni nelle persone che avevano avuto il Covid-19 rispetto a chi non aveva contratto alcuna infezione: fin qui nulla di nuovo.

I ricercatori tuttavia si sono accorti che quasi tutti i sintomi presi in esame erano anche comuni anche nelle persone che avevano dichiarato di aver sofferto di infezioni respiratorie non correlato a Sars-CoV-2.

Infezioni respiratorie, influenza o malattie come la polmonite sarebbero dunque in grado di provocare effetti sulla salute anche a lungo termine, esattamente come succede nel caso del Covid-19.

Alcuni dei sintomi, segnalati in media 11 settimane dopo l’infezione, includerebbero tosse, mal di stomaco e diarrea.

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“È importante sottolineare – scrivono i ricercatori in una nota – che non abbiamo prove che i sintomi del lungo raffreddore abbiano la stessa gravità o durata del Long Covid. In effetti, abbiamo riscontrato alcune importanti differenze nei sintomi: chi si stavano riprendendo da Covid aveva infatti maggiori probabilità di avvertire stordimento o vertigini e problemi con il gusto e l’olfatto”.

La mancanza di consapevolezza unita all’assenza di un termine comune, come “raffreddore lungo” o “influenza lunga”, contribuirebbe a rendere difficile non solo la segnalazione ma anche la diagnosi di queste condizioni. “Chiedendo il riconoscimento della loro condizione, le persone con Covid-19 da lungo tempo hanno puntato i riflettori tanto necessari sulle sindromi post-infezione più in generale. Ora è il momento di migliorare la nostra comprensione, diagnosi e trattamento di queste condizioni. Non aspettiamo un’altra pandemia”.

Fonte | "Long-term symptom profiles after COVID-19 vs other acute respiratory infections: an analysis of data from the COVIDENCE UK study" pubblicata il 6 ottobre 2023 sulla rivista EClinicalMedicine

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