Cos’è una supercella temporalesca, come si forma e quali sono le zone a rischio in Italia

Perchè è importante riconoscere una supercella temporalesca? Quando si manifesta e che intensità può avere?
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Mattia Giangaspero 3 Agosto 2023

Attualmente se si dovesse classificare il grado attuale dei temporali, sicuramente quelli scaturiti dalle supercelle sono i più pericolosi.

E se ne parla molto in questi giorni in Italia proprio perché tutti i temporali che hanno colpito e stanno ancora colpendo il Nord, sono stati provocati da una supercella temporalesca. 

Partiamo però da chi ha scoperto le supercelle, anche se non si tratta di stelle, pianeti o invenzioni, ma di un fenomeno atmosferico sempre esistito. Ecco perché sarebbe più corretto dire "chi ha espresso il modello concettuale attuale".

Per la prima volta una supercella è stata descritta nel Thunderstorm Evolution e Mesocyclone Structure, di Leslie R. Limone e Charles A. Doswell III del 1979.

Questo fenomeno è  tipico degli Stati Uniti, soprattutto delle pianure centrali americane che hanno preso il nome di ‘Tornado Alley‘. Precisamente ci si trova tra i fiumi Mississippi, l'Ohio e il Missouri.

Queste supercelle sprigionano una grande quantità di energia in poco tempo dopo l'incontro dell'aria calda con aria fredda. 

Dentro la supercella, poi, l'aria subisce spostamenti dai 120 ai 150km orari e, questa formazione, ha una dimensione vasta fino a 50-60 chilometri, a differenza del singolo temporale che ha una larghezza solitamente di 1 chilometro. All'occhio umano si riconosce facilmente per la presenza di nubi nere o violacee a forma di muro o mattone.

Una delle condizioni per la formazione di una supercella è la rotazione in senso orario di venti che salgono in quota. A seguito delle violente correnti ascensionali, l’aria che entra dal basso alimenta il temporale e rafforza il suo moto rotatorio con tagli di vento.

Esistono poi due diversi gradi di supercelle: high precipitations (HP) e low precipitations (LP).

Solitamente un temporale scaturito dalla supercella è molto intenso come detto all'inizio, ma anche breve: all'incirca in media dura dai 15 ai 30 minuti e subito dopo il cielo può ritornare sereno e la perturbazione spostarsi rapidamente altrove.

In Italia le zone più a rischio di essere colpite da una supercella temporalesca sono quelle del Nord Italia, in particolar modo la Pianura Padana (quindi Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia).

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