Tamarindo: le proprietà, i benefici e le controindicazioni del dattero dell’India

Noto per le sue proprietà, il tamarindo è un frutto esotico molto diffuso in Asia e in America Latina, fonte preziosa di amminoacidi essenziali, fibre, vitamine e sali minerali. Ha un sapore a metà tra il dolce e l’acidulo, che puoi provare gustando una bevanda o mangiando la marmellata ricavata dalla polpa. Come molti alimenti naturali, poi, presenta alcune controindicazioni che è bene tenere a mente.
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Gaia Cortese 28 Luglio 2020
* ultima modifica il 05/05/2021

Appartenente alla famiglia delle Fabacee e originario dell’Africa orientale e dell’India (tant’è che viene chiamato anche dattero dell’India), il tamarindo (Tamarindus Indica) è sia il nome di un frutto esotico che dell'omonimo albero da cui deriva il frutto. Si tratta di un albero sempreverde che può arrivare ai 30 metri di altezza e che ha un’insolita caratteristica: una crescita lentissima che tuttavia, gli consente di essere un albero longevo, addirittura plurisecolare, se le condizioni  in cui cresce (clima, terreno, etc.) sono favorevoli.

Il tamarindo è considerato un albero da frutto esotico perché lo si trova principalmente nella zona tropicale, soprattutto in Asia (India, Bangladesh, Sri Lanka, Thailandia e Indonesia) e in America Latina.

Tamarindo, come ti dicevo, è anche il nome con cui viene chiamato il frutto esotico della pianta omonima: particolarmente gradito alle scimmie, si presenta come un baccello di colore marrone chiaro o verde scuro che contiene alcuni semi circondati da una polpa dal sapore succoso e di colore marrone scuro, che costituisce il 55% del frutto intero e vanta diverse proprietà. Inoltre, è proprio questa parte del frutto che viene usata per dare sapore a diverse ricette e per produrre la caratteristica bevanda tanto diffusa in Sicilia.

Proprietà

Nonostante il tamarindo sia considerato un legume, il suo contenuto di proteine è inferiore a quello degli altri legumi più tradizionali. Tuttavia, nei Paesi in cui l'apporto proteico non è sufficiente, il tamarindo è considerato un nutriente fondamentale. Va detto però che il tamarindo è anche una fonte importante di amminoacidi essenziali per l’organismo, fatta eccezione unica per il triptofano.

Se sei preoccupato di non assumere abbastanza fibre, devi sapere che il tamarindo è il rimedio ideale: ogni 100 grammi contengono 5 grammi di fibre, vale a dire un quinto del fabbisogno giornaliero, motivo per cui il frutto può aiutare a ridurre i livelli di colesterolo e a proteggere il tuo intestino da sostanze cancerogene.

Tra le altre cose, poi, è una buona fonte di magnesio (con 100 grammi di prodotto si raggiunge il 40% della quantità giornaliera consigliata per un adulto), un minerale dalle molteplici proprietà, essenziale per il benessere del sistema nervoso, per la costruzione delle ossa dello scheletro e per il metabolismo dei grassi.

Il tamarindo contiene anche potassio, necessario per diversi processi fisiologici come la contrazione muscolare, il mantenimento di un corretto equilibrio idro-salino, il controllo della frequenza cardiaca e la regolazione della pressione arteriosa, ferro, la cui carenza può portare a stanchezza, anemia e a difficoltà nel contrarre infezioni, e fosforo (il tamarindo contiene circa il 19% del fabbisogno medio giornaliero), fondamentale per il metabolismo energetico delle cellule e per la costruzione delle proteine.

Tra le vitamine contenute nel tamarindo spiccano quelle del gruppo B (B2, B3, B5, B6) e le vitamine A e C, K, J. Senza dimenticare poi la presenza di acido tartarico, un antiossidante naturale che combatte i radicali liberi contrastando gli effetti negativi sull’organismo.

La polpa del frutto rientra da tempo tra i rimedi adottati dalla medicina popolare per favorire la digestione, ottenere un effetto lassativo e risolvere i disturbi di fegato e cistifellea, oltre che per contrastare febbre o raffreddore e la nausea legata alla gravidanza.

Potresti aver notato anche dei colliri a base di semi di tamarindo: una delle molecole contenute nel frutto, infatti, presenta alcune somiglianze con la mucina, che si trova nell'occhio ed ha il compito di umidificare e proteggere la superficie della cornea. Per questo, i ricercatori stanno cercando di capire come sfruttare al meglio la lieve azione antibatterica e antimicotica di questa particella.

Calorie e valori nutrizionali

Dopo aver visto i possibili benefici di questo frutto esotico è il momento di concentrarci su ciò che contiene. Oltre alle 239 calorie contenute in 100 grammi, il tamarindo (nelle stesse quantità) presenta i seguenti valori nutrizionali:

  • Acqua 31,4 grammi (g)
  • Carboidrati 62,50 g
  • Fibre 5,1 g
  • Proteine 2,8 g
  • Zuccheri 38,8 g
  • Lipidi 0,6 g
  • Potassio 628 milligrammi (mg)
  • Fosforo 113 mg
  • Magnesio 92 mg
  • Calcio 74 mg
  • Sodio 28 mg
  • Vitamina C 3,5 mg
  • Ferro 2,8 mg
  • Rame 0,086 mg
  • Zinco 0,1 mg
  • Vitamina E 0,1 mg
  • Tiamina 0,428 mg
  • Riboflavina 0,152 mg
  • Niacina (Vitamina B3) 1,938 mg
  • Vitamina B6 0,066 mg

Usi e applicazioni

Sotto forma di marmellata, succo o sciroppo, ricavati dalla polpa, ma anche essiccato in infusi e tisane, le proprietà più note del tamarindo sono quelle lassative: i responsabili di tale effetto sono alcuni acidi organici contenuto nella polpa, come l’acido tartarico e l’acido malico. I benefici, infatti, arriverebbero direttamente all’apparato digerente, nello specifico al fegato e al tratto gastrointestinale. Non è un caso, infatti, che questo frutto sia impiegato come rimedio fitoterapico per facilitare lo svuotamento della cistifellea e prevenire cosi i disturbi biliari.

Il tamarindo ha un'azione antibatterica e antinfettiva per il principio attivo della tamarindina e del lupeolo, che hanno effetti fungini, antivirali e antibatterici. Ha proprietà ipoglicemizzanti e antidiabetiche, perché sembra che l’estratto acquoso del tamarindo riesca ad abbassare i libelli di glicemia e di colesterolo nel sangue. Nella medicina orientale, il tamarindo viene usato per combattere la febbre malarica o nella medicina indiana viene impiegato come rimedio dopo un consumo eccessivo di bevande alcoliche. Considerate poi le sue proprietà antiossidanti, il tamarindo è usato anche per la cosmesi naturale, ecco perché puoi facilmente trovarlo come ingrediente base di numerose creme anti-età.

Come si mangia

Se non hai mai provato il tamarindo, dovresti farlo oltre che per i tanti potenziali benefici anche per sperimentarne il sapore, che è un miscuglio tra dolce e acidulo, con un tocco tutto orientale. Dopo averlo acquistato in un negozio di frutta esotica, per mangiarlo dovrai innanzitutto pulirlo, rompendo con le mani la scorza esterna e mettendo da parte la polpa contenuta al suo interno, appiccicosa e dal colore scuro. Se la polpa è già matura, potrai mangiare il tamarindo al naturale, oppure potrai utilizzarla per preparare lo sciroppo, la marmellata o salse da abbinare ad altri piatti, specialmente i secondi a base di carne.

Controindicazioni

Da usare con cautela, segnalandone il consumo sempre al proprio medico di fiducia, il tamarindo può interferire con altri medicinali. Attenzione poi a non esagerare con marmellate, salse e sciroppi a base di questo frutto esotico: non sottovalutare mai le sue proprietà lassative.

Fonte| Humanitas, Usda

(Modificato da Alessandro Bai il 5-05-2021)

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