Tutti mangiamo insetti, ma non lo sappiamo: ecco tutti i cibi che li contengono

Mangiamo già insetti, senza saperlo e in moltissimi alimenti, alcuni dei quali anche molti amati dai consumatori di ogni età. Un esempio? Lo spritz, il drink di aperitivo per antonomasia, deve il suo tipico colore arancione proprio a un insetto, anzi a tantissimi insetti, essiccati e ridotti in polvere: la cocciniglia.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Maria Teresa Gasbarrone 20 Gennaio 2023
* ultima modifica il 10/03/2024

Larve, locuste e grilli. Ormai non è più una novità: presto gli insetti commestibili entreranno a far parte della nostra alimentazione e forse prima di quanto immagini ti capiterà di trovarli anche nel tuo piatto. Dopo il via libera da parte dell'Ue, a inizio gennaio del 2023, ai prodotti che contengono farina da Acheta domesticus – anche più comunemente detto grillo domestico -, la Commissione Europea ha autorizzato l'ingresso nel mercato di un quarto insetto, il cosiddetto verme della farina minore, o Alphitobius diaperinus.

Se sei tra quelli che solo all'idea di assaggiare grilli e vermi inorridiscono, quello che stai per leggere potrebbe stupirti (e forse farti cambiare idea). Anche se non ne sei consapevole, mangi già insetti. Molti alimenti (e bevande) comunemente presenti sulle nostre tavole contengono infatti componenti prodotti a partire da insetti, senza considerare tutti quelli che accidentalmente finiscono nella nostra bocca. Vediamo quali sono.

insetti commestibili

Quali alimenti contengono già insetti

Spritz, yogurt alla fragola o ai frutti di bosco, succo d'arancia rosso, caramelle gommose. Cosa hanno in comune questi prodotti? "Il fatto che siano tutti rossi", potresti giustamente rispondermi, ma quello che è meno noto è in che modo molte aziende ottengono quel colore. È il risultato di un particolare colorante naturale ottenuto dall'essiccazione della cocciniglia. Di tante cocciniglie.

Per ottenere un chilo di colorante "cocciniglia" servono tra gli 80 mila e i 100 mila insetti

Si tratta di un piccolissimo insetto – forse lo hai visto dietro le foglie delle piante – appartenente alla stessa famiglia della coccinella. Per ottenere il colorante rosso – utilizzato da anni nell'industria alimentare e spesso indicato con la sigla E120 – si utilizzano le femmine gravide di questa specie, le quali secernano più liquido. Una volta essiccate, le cocciniglie vengono macinate per ottenere una specie di polvere. Da questa, attraverso un particolare procedimento, si ottiene una sostanza rossa, chiamato acido carminico. Per ottenere un chilo di colorante servono tra gli 80 mila e i 100 mila esemplari di cocciniglia. Ecco qui un elenco dei prodotti che potrebbero contenere questo antico colorante naturale:

  • Caramelle gommose colorate
  • Yogurt (quelli alla fragola o ai frutti di bosco, in genere i gusti associati ai colori rosso/rosa)
  • Succhi di frutta rossi 
  • Bevande energetiche al gusto arancia rosso, fragola e simili
  • Drink alcolici come lo spritz
animali commestibili
Cocciniglie su una pianta

Gli insetti che mangiamo senza saperlo

Se sei tra i più restii forse ti sta passando per la testa di non mangiare più i prodotti che contengono cocciniglia. Ma nemmeno in questo modo potrai evitare di mangiare insetti. Uno studio del Centro per lo Sviluppo Sostenibile (CSS) e l’Università IULM di Milano ha rilevato quanto gli italiani siano disinformati su questo argomento.

Un bicchiere di aranciata può contenere fino a cinque moscerini

Prof.ssa Rosantonietta Scramaglia, membro del Centro per lo sviluppo sostenibile (Css)

Come ha spiegato la dottoressa Rosantonietta Scramaglia, docente Università IULM e membro Comitato Scientifico CSS, "ogni anno in media il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 gr". Il punto è che gli insetti sono considerati "contaminanti alimentari comuni" e per la legge italiana sono tollerati nell'industria alimentare, entro certe soglie:

"Ad esempio, un bicchiere di aranciata può contenere fino a cinque moscerini e una barretta di cioccolato fino a otto parti di insetti; nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine sono in genere presenti parti di insetti", ha spiegato Scramaglia.

Frammenti di insetti nel cibo? Effetto ineliminabile

Quello che hai letto finora non ha lo scopo di spingerti a non fidarti più dei prodotti in commercio, ma vorrei provare a darti un punto di vista diverso sugli insetti commestibili. Abbiamo davvero bisogno del dibattito nato dopo le recenti autorizzazioni della Commissione europea sull'ingresso degli insetti nell'alimentazione, sapendo che li mangiamo già fin dai primi anni della nostra vita?

La presenza di insetti negli alimenti è tollerata non solo in Italia. Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda) ha stabilito "i livelli massimi di difetti naturali o inevitabili negli alimenti per uso umano che non presentano rischi per la salute". Per sapere se i propri prodotti rispettano i valori definiti entro cui un cibo è considerato non nocivo per la salute umana le aziende possono utilizzare i Filth-test, metodi di ricerca in laboratorio capaci di rintracciare impurità solide.

Per capire quanto sia normale che qualche frammento di insetto finisca negli alimenti, pensa che la Fda ha stabilito per farina e sfarinati – dove è più facile che finiscano impurità – un limite di tolleranza di 50 frammenti di insetto e un pelo di roditore in 50g. Sì, un pelo di roditore. Non so perché ma qualcosa mi dice che dell'ultima frase che hai letto a esserti rimasti impressi non siano i frammenti di insetto.

Fonti | Fda

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.