In tavola arrivano anche le larve del verme della farina: è il quarto insetto approvato in Europa come novel food

Dopo la larva della farina gialla, la locusta migratrice, il grillo domestico e la recente autorizzazione all’immissione sul mercato di polvere parzialmente sgrassata ottenuta dallo stesso Acheta domesticus, la Commissione europea ha autorizzato l’introduzione in commercio anche di Alphitobius diaperinusm meglio noto come verme della farina minore, sotto forma di ingrediente alimentare.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Gennaio 2023
* ultima modifica il 19/01/2023

Gli insetti stanno prendendo sempre più spazio tra le soluzioni per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile.

Dopo le approvazioni al commercio della larva della farina gialla, della locusta migratrice, del grillo domestico e la recente autorizzazione all'immissione sul mercato di polvere parzialmente sgrassata ottenuta dallo stesso Acheta domesticus, ormai ti sarai già abituato all’idea di poterli vedere sulla tua tavola o nei menù dei ristoranti.

A questi dovrai aggiungerne un altro perché la Commissione europea ha appena autorizzato l’immissione sul mercato come alimento di un quarto insetto, il cosiddetto verme della farina minore, o Alphitobius diaperinus.

Come spiega in una nota l’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, questo insetto viene definito anche verme della farina minore perché è la forma larvale di una specie appartenente alla famiglia dei Tenebrionidae (i cosiddetti coleotteri scuri).

Il novel food appena approvato è sicuro ed entrerà in commercio sugli scaffali di supermercati e negozi sotto forma di ingrediente alimentare in una serie di prodotti, dalla farina alla pasta.

Come ti abbiamo già spiegato, i novel food sono alimenti mai consumati in misura significativa dagli esseri umani nell'UE prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il primo regolamento sui cosiddetti nuovi alimenti. Tra questi, anche nel nostro Continente, alla fine sono arrivati anche gli insetti.

La loro approvazione non rappresenta solo l’introduzione di una fonte proteica alternativa a quelle tradizionalmente utilizzate nel mondo ma rientra appieno nella strategia europea del “Farm to Fork” per accelerare la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile.

Fonte | Efsa

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