Ucciso in Toscana dai bracconieri un raro esemplare di ibis eremita

Si chiamava Dusti ed era stato inserito in un progetto internazionale che si occupa di proteggere questo raro volatile e di insegnare nuovamente agli esemplari rimasti le rotte migratorie. È proprio durante questi voli guidati che diventano facile preda dei cacciatori di frodo.
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Giulia Dallagiovanna 15 Gennaio 2019

Dusti, un esemplare di ibis eremita ospitato per i mesi invernali nell'Oasi della laguna di Orbetello in Toscana, è stato ucciso a colpi di fucile da un bracconiere.

Assomiglia a una gru ed era un uccello tipico dell'area mediterranea, soprattutto dell'Europa meridionale e del Nord Africa. Ma nel corso dell'ultimo secolo, l'ibis eremita è stato cacciato in modo illegale e si è visto distruggere il suo habitat a causa dell'inquinamento prodotto da allevamenti e agricoltura intensiva. Il risultato è che ad oggi ne sopravvivono solo un migliaio di esemplari, che scendono a poche decine se guardi al territorio italiano, dove è stato reintrodotto artificialmente. E ora, purtroppo, se ne conta uno in meno.

L'Oasi di Orbetello, gestita dal Wwf, fa parte di una rete di parchi inseriti nel progetto internazionale Reasons for Hope di Waldrappteam, che si occupa di insegnare nuovamente le rotte migratorie agli ibis. Ed è proprio durante i voli guidati, che questi esemplari entrano nel mirino dei cacciatori di frodo.

"Purtroppo non si tratta del primo individuo che viene ucciso da bracconieri senza scrupoli – si legge sul sito del Wwfprima di lui a dicembre sempre in Toscana erano stati abbattuti mentre volavano assieme Theo e Frieda. Altri due Ibis, Flaps e Don Muggele (il primo in Toscana, il secondo nel Lazio) sono scomparsi in circostanze sospette".

E ancora possiamo ricordarci di Kato, Enna e Taro, impallinati nel novembre del 2016 mentre cercavano di raggiungere il Parco Natura Viva di Bussolengo, in provincia di Verona. Oppure di Luna, ferita e in seguito operata, per fortuna con un lieto fine.

Un esemplare di ibis eremita

Il fatto che ognuno di questi esemplari abbia un nome, dovrebbe darti l'idea di quanto raro sia l'ibis eremita. Tanto che lo IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) lo ha inserito nella propria lista rossa come "specie in pericolo". Il gesto del bracconiere, o del gruppo di bracconieri, è quindi ancora più grave perché rischia di rendere vani gli sforzi compiuti dalle associazioni per salvare l'animale dall'estinzione.

Il Wwf ha comunicato che sta preparando una denuncia contro ignoti e ha sottolineato che la caccia illegale continua ad essere una vera e propria "piaga".

Credits: foto di copertina di Waldtrappenteam