Venezia candidata per diventare la Capitale mondiale della sostenibilità

Expo 2020 Dubai è stata l’occasione per candidare la città di Venezia al ruolo di Capitale mondiale della Sostenibilità. Merito soprattutto del successo del Mose che, in attesa di essere portato a termine, sta comunque proteggendo la città lagunare dall’innalzamento delle acque e quindi dagli effetti dei cambiamenti climatici.
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Gaia Cortese 4 Ottobre 2021

Un anno fa, per la prima volta in funzione, le barriere del Mose proteggevano Venezia dall’acqua alta. Un anno dopo, la città lagunare si propone come modello di riferimento per tante città del mondo che devono fronteggiare le stesse problematiche: d'altronde, Venezia rappresenta una vera e propria case-history per la resilienza dimostrata ai cambiamenti climatici.

Ed è il motivo per cui non è difficile pensare a Venezia nel ruolo di Capitale mondiale della Sostenibilità, posizione a cui la città italiana è candidata con l'ampio sostegno del Comune, della Città Metropolitana, della Regione Veneto, del Governo nazionale e del Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai, in cui la proposta ha preso vita.

Domenica scorsa, infatti, nel terzo giorno di Expo 2020 Dubai, oltretutto in concomitanza con la settimana dedicata al clima e alla biodiversità, il Padiglione Italia ha organizzato un’intera giornata per la salvaguardia di Venezia, la più antica città al mondo, visto e considerato che quest’anno compie 1600 anni.

“È un grande onore rappresentare Venezia al padiglione Italia all’Expo di Dubai e testimoniare il ruolo che la nostra città potrà avere nel futuro, ora che stiamo uscendo dalla pandemia e bisogna tornare a pensare al tema dello sviluppo economico con un forte senso di responsabilità", ha dichiarato Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, nell'intervento di domenica, inerente al lancio sulla piattaforma globale di Expo della candidatura di Venezia a capitale mondiale della sostenibilità.

"È un’occasione storica che non possiamo mancare, nel momento in cui usciamo dalla pandemia”, ha poi concluso.

Sarà l'occasione anche per portare a compimento il Mose, i cui lavori dovrebbero concludersi tra il 2022 e il 2023. Un progetto definito dal Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini come “unico al mondo". Il progetto, infatti, potrebbe essere esportato in città come Shanghai, New York, Dubai e Abu Dhabi (non a caso chiamata la Venezia d’Arabia, per le tante isole che la compongono), che vivono le stesse problematiche di Venezia, essendo minacciate dall'innalzamento dall'acqua e dagli effetti dei cambiamenti climatici sempre più dirompenti.

Come riporta Agi, Elisabetta Spitz, Commissaria Straordinaria del Governo per il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) ha poi dichiarato che esattamente un anno fa, il 3 ottobre, le paratoie mobili del Mose funzionavano per la prima volta e lasciavano completamente all'asciutto Venezia. Da allora il Mose è entrato complessivamente in funzione venti volte con la massima efficacia.