A Napoli giochi e divertimento riempiono le strade, diventando fonte di conoscenza

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Nel 1998 fu proposta l’istituzione di una Giornata Mondiale del Gioco e oggi è lo spunto per tanti eventi in cui imparare divertendosi. Viviana lavora nel sociale, dopo una laurea in Filosofia e studi come arte-terapeuta, figura che opera attraverso materiali colorati e aiuta nella crescita personale. Ecco cosa c’è adesso in cantiere.
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Emanuele La Veglia 28 Maggio 2021

"Il gioco è uno strumento potentissimo di apprendimento che trasforma l'individuo e la società, creando sintonia con gli altri e l'ambiente". Ti ritrovi in questa definizione? È la visione che ci ha dato Viviana Luongo, educatrice formata in ludopedagogia, un metodo educativo che mette al centro emozioni e sorrisi. A Napoli è la responsabile dell'iniziativa comunale "Una Città per Giocare" per coinvolgere giovani e adulti. Ci ha raccontato la sua esperienza e le aspirazioni future.

Da bambina quali erano le tue attività preferite?

Mi piacevano moltissimo i giochi di ruolo, far finta di essere qualcun altro, viaggiando con l'immaginazione. Starei per ore a guardare i bambini che, in una sorta di immersione profonda, si proiettano verso universi lontani, forse già vissuti, talvolta ancestrali.

Com'è nata l'iniziativa?

Il nostro Ludobus Artingioco é nato nel 2004 e attualmente si muove su tre filoni: attività territoriali, grandi manifestazione e programmi di formazione. Sono ormai cinque anni che celebriamo il gioco in occasione del World Play Day,  insieme a tutte le realtà aderenti alla ITLA, l'International Toy Library Association.

Cosa succede nelle giornate che organizzate?

Per un'intera settimana, andiamo dal centro alle periferie per garantire a tutti il diritto alla spensieratezza. Abbiamo più di trenta attività diverse, dalle passeggiate narrative a varie discipline artistiche fino a enti che propongono il KUBB o il Crokinole, oggetti tutti da scoprire.

Cosa impari dai bambini con cui interagisci?

La meraviglia e la resilienza. Sono grandi maestri di vita, bisognerebbe affidarsi a loro per comprendere la bellezza, la gioia ma anche la rabbia e la tristezza. Raramente sanno fingere, sono veri e profondi.

Come vorresti un domani a misura dei più piccoli?

Penso ad un mondo in cui la lentezza si riappropri del quotidiano, rendendo il tempo ricco di relazioni e fisiche e reali. Sono affascinata dalle "Spielplatze", parchi auto-costruiti da coloro che li frequentano. Li vedo come un importante segno per restituire fiducia, libertà e condivisione alle nuove generazioni. Progettare insieme fa sentire responsabili e porta ad essere dei cittadini migliori.