Una sigla che abbiamo tutti imparato a conoscere con l'emergenza Covid-19 è Dpi, che sta per dispositivi di protezione individuale. Comprendono le mascherine, i guanti, le visiere, le tute protettive. Sono fondamentali soprattutto per i medici per ridurre il rischio di infettarsi quando si viene a contatto con pazienti affetti da Covid-19 o comunque quando si lavora in ambienti dove è più probabile che si annidi il virus.
L'Italia ha però ancora problemi di approvvigionamento e ricordiamo che i dispositivi sono tutti monouso. Nilma, azienda leader nella produzione di impianti per la ristorazione collettiva e per l'industria alimentare, insieme al Centro interdipartimentale Cipack dell'Università di Parma, intende mettere a punto una tecnica di lavaggio termico per rendere i Dpi riutilizzabili più volte. Non a caso l'idea è stata selezionata dalla Regione Emilia-Romagna tra i progetti di ricerca e innovazione industriale per trovare soluzioni di contrasto alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2.
Con un particolare trattamento termico sarà possibile disinfettare i dispositivi mantenendo inalterato il loro grado di protezione. In questo modo non solo si eviterà di produrre volumi sempre maggiori di rifiuti sanitari (che hanno un notevole impatto ambientale), ma si potrà scongiurare anche il rischio di eventuali carenze di Dpi negli ospedali e nelle Rsa. Insomma, i benefici oltre che ambientali sarebbero economici, a tutto vantaggio della sicurezza del personale medico-sanitario. Adesso il prossimo passo è sviluppare un prototipo per verificare l'efficacia del trattamento.