
Si ispira a Samuel Beckett la prima scuola del fallimento in Italia. “Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio”. scriveva lo scrittore e poeta irlandese e questo insegna questa curiosa scuola nata a Modena con lo scopo di spiegare che si può fallire per ottenere dei successi, e si può perdere per ottenere una vittoria.
La grandezza non si raggiunge non fallendo mai, ma rialzandosi ogni volta che si cade.
Nella nostra società il fallimento è una brutta trappola. Non solo è un’esperienza che ti demoralizza e ti deprime, ma mette in moto delle percezioni che non sono realistiche. Fallire in qualcosa può farti pensare di essere inadeguato e che gli obiettivi che ti eri prefissato siano irraggiungibili. Prova a pensare, per esempio, a non riuscire a passare un esame universitario o a non superare un colloquio di lavoro: la prima cosa che metteresti in dubbio è la tua capacità, la tua preparazione.
Potresti iniziare a crearti una sorta di alibi per non tentare nuovamente di affrontare un impegno o una sfida solo per paura di fallire di nuovo o peggio, potresti innescare una sorta di ansia da prestazione che, nella maggior parte dei casi, non porta mai a un facile successo. Come vedi, le conseguenze di un fallimento sono numerose e variabili, ma non è detto che le cose debbano andare per forza così, anzi.
La scuola del fallimento di Modena affronta i diversi passaggi del cosiddetto "ciclo dell’errore": la percezione del fallimento, l’analisi dell’errore, la consapevolezza, la sdrammatizzazione e la fiducia nel nuovo successo.
Il modo migliore per superare un fallimento è capirne le cause, in modo da non ricadere negli stessi errori come spesso accade. Occorre mettersi in discussione, non temere il giudizio degli altri e riacquistare la propria autostima per credere ancora nelle proprie capacità e acquisire la necessaria sicurezza per nuovi tentativi.
La verità è che c’è sempre margine per l’errore, ma questo non deve essere motivo per arrendersi. La scuola del fallimento, infatti, non insegna a non sbagliare, bensì a saper gestire l’errore. Attraverso funzionali giochi di ruolo, simulazioni e improvvisazioni, teatro e tecniche di coaching e mentoring in questa scuola viene insegnato come il fallimento possa essere un’opportunità.