Addio alla confezione di plastica di Nesquik: Nestlé dice addio anche alle cannucce di plastica (e non solo)

Nuovi packaging (più green) per Nesquik, Smarties e altri prodotti di Nestlé. L’azienda si è fissata infatti l’obiettivo di rendere il 100 per cento dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025, e sta già studiando a materiali a base di carta e ai polimeri biodegradabili.
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Gaia Cortese 18 Gennaio 2019

Se c’era qualcosa che nella mia infanzia non mancava mai nella dispensa della cucina era il Nesquik, il cioccolato in polvere che accompagnava il quotidiano rito della colazione. Immediatamente visibile per il suo maxi contenitore giallo (visto l'uso che ne facevamo, si acquistava la confezione famiglia), che poi veniva sistematicamente riutilizzato (le prime basi del riciclo) come portapennarelli, per raccogliere i pezzi del Lego o per collezionarci chissà che. Sembra tuttavia arrivato il momento di dire addio alla famigliare scatola gialla perché è notizia recente che, entro il 2025, Nestlé voglia rendere il 100 per cento dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili.

Tra il 2020 e il 2025 Nestlè punterà quindi a eliminare tutte le plastiche usate per il confezionamento dei prodotti, non riciclabili o difficili da riciclare. Una questione di estrema attualità, visto e considerato che lo scorso dicembre l'Unione Europea ha deciso di vietare, a partire dal 2021, alcuni prodotti in plastica usa e getta, proprio con la finalità di combattere l’inquinamento di mari e oceani. Nestlé vuole aumentare fino al 50 per cento la percentuale di materia riciclata nelle bottiglie di PET vendute; con queste misure la società intende raggiungere l'obiettivo di rendere tutti gli imballaggi per i suoi prodotti alimentari riutilizzabili o riciclabili entro il 2025.

"Sappiamo che il raggiungimento del 100% della riciclabilità non è sufficiente per contrastare il problema dell’inquinamento della plastica – ha commentato Mark Schneider, AD di Nestlé -. Dobbiamo alzare l'asticella e fare molto di più. Crediamo nel valore e nell’utilizzo dei materiali riciclabili e compostabili a base di carta e nei polimeri biodegradabili, in particolar modo in quei posti in cui non esistono le infrastrutture adibite al riciclo. Un’azione collettiva è essenziale. Per questo è fondamentale coinvolgere i consumatori, i nostri partner commerciali e tutti i colleghi di Nestlé".

Non dovremo aspettare troppo tempo per vedere concretizzarsi i provvedimenti presi dall'azienda. Dal prossimo mese, per esempio, Nestlè inizierà a eliminare tutte le cannucce di plastica dai suoi prodotti, aderendo così alla decisione presa dalla Commissione europea di mettere al bando tutti i prodotti di plastica monouso entro il 2030. Nel primo trimestre del 2019 poi, Nestlé avvierà la produzione di imballaggi di carta per Nesquik, che in pochi mesi sarà imitato da altri prodotti dell'azienda come lo snack Yes! e gli Smarties.

Un altro passo sarà quello di studiare nuovi materiali derivati dalla carta e polimeri biodegradabili o compostabili che siano anche riciclabili. Se ne occuperà l'Istituto di Ricerca sul Packaging di Nestlé e potrebbe diventare una soluzione interessante nei paesi dove non esistono infrastrutture per il riciclo.

Nestlé sta anche già collaborando con partner esterni per sviluppare una bottiglia riciclabile e biodegradabile in mare. La cosiddetta plastica biodegradabile, infatti, a contatto con l'acqua fredda e salata del mare perde questa sua proprietà e si comporta, purtroppo, esattamente come tutte le altre plastiche.

Nestlé ha iniziato anche una collaborazione con l'azienda PureCycle Technologies per la produzione di polipropilene riciclato per uso alimentare, un polimero comunemente utilizzato per imballare gli alimenti in confezioni, vasetti, tazze e bottiglie. La collaborazione con PureCycle Technologies potrebbe consentire di adottare tecnologie di riciclo all'avanguardia che possano rimuovere i colori, gli odori e i contaminanti dai rifiuti di plastica per trasformarli in una resina vergine.