
Al mondo ne soffrono 235 milioni di persone. In Italia oltre 2 milioni e mezzo di persone. L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, che porta generalmente dall'ostruzione reversibile dei bronchi. L’asma bronchiale si manifesta con difficoltà di respiro, tosse, affanno e senso di oppressione al torace. Ecco perché è facile capire come solo 4 su 10 persone affette da questo disturbo pratichino sport.
Per un’inversione di tendenza, da pochi giorni è stata lanciata e presentata al Ministero della Salute la campagna “Ho l’asma e faccio sport”, realizzata da sei associazioni sportive in collaborazione con il Coni. Obiettivo della campagna è raccogliere attraverso i canali social, quante più testimonianze ed esempi positivi che aiutino a promuovere e divulgare il messaggio #holasmaefacciosport. Al termine della campagna i contributi più significativi saranno inseriti in un video che sarà lanciato in occasione della Giornata Mondiale dell’Asma il prossimo 6 maggio.
Un atleta olimpico su 10 è asmatico. Io l'ho scoperto tardi, a 19 anni, ma non mi ha impedito di vincere.
"Lo sport, per l'asmatico è spesso un obiettivo non raggiunto, in molti casi anche per la poca informazione sul vantaggio che comporta – ha spiegato Simona Barbaglia, ideatrice dell'iniziativa e presidente dell'Associazione Respiriamo Insieme -. Vogliamo spiegare invece che questa malattia non deve rappresentare un limite, bensì un incentivo a fare attività fisica".
Il punto è che l’asma colpisce almeno il 10% dei bambini e sono proprio quest’ultimi a vedersi limitati nelle attività sociali e motorie per questo problema, quando invece l’attività fisica regolare non solo diminuisce i livelli infiammatori della malattia, ma ha molti benefici a livello psicologico, soprattutto tra i più giovani, come ha spiegato la Dottoressa Ilaria Baiardini, specializzata in psicoterapia: "Numerosi studi mostrano che l’esercizio fisico regolare migliora l'interazione sociale aumenta l'autostima e anche la consapevolezza dei propri limiti, aiutandoli a vivere meglio con questa malattia cronica".
Servono figure di riferimento e modelli sportivi che trasmettano un messaggio positivo per chi è affetto da asma, ma vuole approcciarsi allo sport in sicurezza.
"Quasi il 10% degli sportivi che partecipano alle Olimpiadi sono soggetti asmatici, ovvero uno su dieci, e tra questi vi sono anche io – ha raccontato Carlo Mornati, medaglia d'argento nel quattro senza ai Giochi olimpici di Sydney 2000, attuale segretario generale del CONI -. Ma l'asma, curata in modo costante, non mi ha impedito di vincere due mondiali e partecipare ai giochi olimpici".
"Anche campioni del calibro di Federica Pellegrini e Aldo Montano sono asmatici – continua Mornati -. In realtà oggi, per chi pratica sport agonistico è facile accorgersi di soffrirne, perché tutti gli atleti devono fare visite molto approfondite, tra cui quella pneumologica, e questo permette di individuare molti casi che altrimenti resterebbero non intercettati. Io, invece, ho scoperto di soffrire di asma molto tardi, a 19 anni, in concomitanza di una gara di coppa del mondo, quando ebbi una crisi molto forte e improvvisa. Da allora ho iniziato a curarmi. E lo sport ha contributo".
Praticare sport con l'asma non ha controindicazioni. È sufficiente farlo con le dovute precauzioni, evitando di praticare esercizio fisico a temperature molto fredde o calde, o di farlo se si è reduci da una recente infezione virale. Meglio poi iniziare sempre con gradualità, evitando sforzi troppo intensi e prolungati.