Alimentazione emotiva: perché quando siamo in ansia o mangiamo troppo o non abbiamo più fame?

Le emozioni giocano un ruolo chiave nel nostro rapporto con il cibo. Si parla di alimentazione emotiva quando abbiamo un senso di inappetenza, causato spesso da stress e ansia, oppure quando proviamo fame nervosa in un momento di forte tristezza.
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Evelyn Novello 14 Maggio 2024
Intervista a Dott.ssa Ilaria Bruschi Psicologa e psicoterapeuta

Hai presente quando sei in ansia e ti si chiude completamente lo stomaco? Oppure quando ti senti triste e ti rifugi nel cibo mangiando cose a caso? Ecco, tutti questi comportamenti rientrano in quel grande contenitore che è l'alimentazione emotiva (o emotional eating), quel fenomeno per cui l'assunzione o meno di cibo è condizionata dal nostro stato emotivo del momento.

Ansia e tristezza sono i due principali fattori scatenanti che agiscono in maniera diversa sul cervello ma che causano, ognuna a proprio modo, comportamenti alimentari squilibrati che si manifestano, di norma, solo intorno a momenti di alto tasso di pressione psicologica. Partiamo con lo spiegare l'origine dell'inappetenza emotiva che, come ci spiega la dott.ssa Ilaria Bruschi, psicologa e psicoterapeuta, "può dipendere dall'aver ricevuto uno shock psicologico. Questo avviene perché, secondo la teoria polivagale, il 10 nervo cranico, il nervo vago, può influenzare la digestione e la funzionalità dello stomaco in risposta all'ambiente sociale in cui ci troviamo".

Il nervo vago è il più lungo del sistema nervoso autonomo e collega il cervello all'intestino, passando per polmoni, cuore, fegato, milza e reni. Queste connessioni creano un sistema di protezione, "una difesa – continua Bruschi – che entra in funzione di fronte a una minaccia o uno stato di ansia. In questi casi si può infiammare e può creare diverse problematiche all'apparato digerente ma anche agli apparati cardiaco e respiratorio. Per fare un esempio, pensiamo a quel senso di pesantezza al petto e al respiro affannato che caratterizzano gli attacchi di panico".

perche quando siamo in ansia non abbiamo fame

Il blocco allo stomaco emotivo è un fenomeno che rientra nella grande famiglia dei disturbi d'ansia e, per contrastarlo, dovresti lavorare sulla respirazione. "Tra i rimedi che si possono mettere in atto ci sono respirare in modo corretto per sbloccare il diaframma, recuperare un buono stile di vita e curare sonno e alimentazione. Se il disturbo diventa invalidante c'è ovviamente anche la psicoterapia" precisa l'esperta.

L'alimentazione emotiva, come abbiamo detto all'inizio, comprende anche la cosiddetta fame nervosa che "deriva da quell'abitudine dannosa del rifugiarsi nel cibo – spiega la psicologa. –  Mangiare diventa un meccanismo di compensazione che può essere una risposta a stati emotivi diversi come ansia, stress, noia o, più spesso, tristezza. Per risolvere questa problematica bisogna averne consapevolezza e capirne la gravità, cioè la frequenza con cui avviene. Occorre creare nuove abitudini alimentari e affidarsi, se è il caso, a un esperto".