L'esposizione alimentare al bisfenolo A (BPA), la molecola utilizzata nella produzione di contenitori di plastica per alimenti e bevande, può avere effetti nocivi sulla salute dei consumatori di tutte le fasce d'età. È l'allarme lanciato dall'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, dopo un'ampia valutazione scientifica.
Lo studio appena pubblicato si è basato su oltre 800 studi pubblicati a partire dal 2013 e ha rilevato effetti potenzialmente dannosi per la salute del sistema immunitario. "La Commissione europea e le autorità nazionali – ha fatto sapere l'Autorità– discuteranno le misure normative appropriate per dare seguito al parere dell'Efsa".
I rischi sono conseguenza del fatto che "le sostanze chimiche come il BPA – si legge sul comunicato di Efsa – utilizzate nei contenitori per alimenti possono migrare in piccolissime quantità negli alimenti e nelle bevande che contengono, pertanto gli scienziati dell'Efsa ne esaminano regolarmente la sicurezza, tenendo conto di nuovi dati".
Il bisfenolo è una sostanza chimica che combinata con altre sostanze è impiegata nella produzione di alcune plastiche e resine. Già dagli anni '90 si parla dei possibili rischi connessi al suo utilizzo nei contenitori usati a scopi alimentare. La prima valutazione completa da parte dell'Efsa è arrivata nel 2006. Da allora gli scienziati conducono ricerche periodiche per controllare l'effettiva sicurezza della sostanza.
Dal 2018 il suo uso è stato vietato nei biberon e in altri contenitori di alimenti per bambini di età inferiore ai tre anni.
Claude Lambré, presidente del gruppo di esperti scientifici dell'Efsa sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi e i coadiuvanti tecnologici, ha spiegato che grazie quest'ultimo lavoro è stato possibile affrontare "importanti incertezze" sulla sicurezza di questo prodotto.
"Negli studi abbiamo osservato – ha dichiarato Lambré – un aumento della percentuale di un tipo di globuli bianchi, chiamati T helper, nella milza. Essi svolgono un ruolo chiave nei nostri meccanismi immunitari cellulari e un aumento di questo tipo potrebbe portare allo sviluppo di infiammazioni polmonari allergiche e di disturbi autoimmuni".
Il gruppo di esperti scientifici ha tenuto conto anche di altri effetti potenzialmente dannosi per la salute sui sistemi riproduttivo, dello sviluppo e metabolico, identificati nella valutazione del rischio.