Anche l’industria della musica può fare molto per l’ambiente. Parola dei Massive Attack

Come si può rendere un tour più sostenibile? Per esempio, si possono evitare i viaggi in aereo utilizzando un mezzo meno inquinante come il treno. Oppure si può ridurre l’attrezzatura da portare in giro per i concerti. Sono solo alcune delle raccomandazioni pratiche presenti nello studio realizzato dal Tyndall Center for Climate Change Research e commissionato dalla band britannica.
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Federico Turrisi 9 Settembre 2021

Quante volte abbiamo detto che nella lotta contro la crisi climatica siamo tutti sulla stessa barca? Certo, in questa barca c'è chi è al timone (pensiamo innanzitutto ai leader di governo) e dovrebbe prendere le misure adeguate per affrontare il problema. Ma, in generale, ognuno può dare il proprio contributo. Prendiamo i gruppi musicali. Spesso alle prese con lunghissime tournée, in giro per il mondo. Quanto inquinano e come si possono ridurre le emissioni di gas serra legate all'attività dell'industria della musica?

La questione non è nuova. Due anni fa i Coldplay annunciarono lo stop ai concerti finchè non fossero diventati più ecosostenibili. Sempre nel 2019, un'altra band britannica, i Massive Attack si sono interrogati su questo tema e hanno commissionato al Tyndall Center for Climate Change Research dell'Università di Manchester uno studio proprio per misurare l'impatto ambientale dei loro tour. Il risultato è un dettagliato rapporto, pubblicato lo scorso 6 settembre, in cui sono contenuti alcuni accorgimenti, chiamiamoli così, per ridurre l'impronta di carbonio dei concerti.

Qualche esempio? Studiare attentamente l'itinerario di ciascuna tournée, in maniera tale da evitare il più possibile l'aereo in favore di un mezzo di trasporto meno inquinante come il treno. E ancora, alleggerire l'equipaggiamento da portarsi in giro considerando anche il ricorso a fornitori locali, cercare di utilizzare energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, usare luci a LED, garantire al pubblico parcheggi per le biciclette vicino al luogo dove si tiene il concerto e includere nel prezzo dei biglietti di ingresso anche il costo dei trasporti pubblici, così da invogliare gli spettatori a lasciare l'automobile privata a casa.

"Non possiamo negoziare con un codice rosso per l'umanità (riferimento qui all'ultimo rapporto dell'Ipcc, ndr). Dobbiamo mettere un freno al riscaldamento globale", si legge in un tweet apparso sulla pagina ufficiale dei Massive Attack. Insomma, quando si parla di tutela dell'ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici, anche le band, gli organizzatori di festival e le altre strutture che ruotano attorno a una performance musicale sono chiamati a dare il buon esempio.

Fonte | "Super-Low Carbon Live Music: a roadmap for the UK live music sector to play its part in tackling the climate crisis"