Ansia da separazione nel bambino: come superarla?

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Pianti sconsolati che possono diventare anche urla e capricci senza controllo. L’ansia da separazione è una tappa evolutiva da affrontare con pazienza e senza panico, purché non si trasformi in un vero proprio disturbo di natura psicologica.
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Gaia Cortese 14 Febbraio 2023

Se capita il primo giorno di asilo nido o di scuola materna, provoca senso di colpa. Se capita (apparentemente senza un valido motivo) tra le quattro mura di casa, genera anche frustrazione.

In un modo o nell’altro, l’ansia da separazione che si manifesta in alcuni bambini nei primi due anni di vita non è mai uno stato emotivo facile da gestire per un genitore; tuttavia, se se ne comprendono i motivi scatenanti, potrebbe essere più semplice uscire da quello che sembra un vicolo cieco.

L’ansia da separazione è una forma di insicurezza e di paura, che insorge nel momento in cui il bambino deve separarsi da qualcosa o da qualcuno che ritiene una fonte di sicurezza.

L'ansia da separazione è un'emozione normale nei bambini tra gli otto mesi e i 2 anni di età.

Il bambino può sperimentarla già nel momento in cui la mamma si allontana anche semplicemente per andare in un’altra stanza della casa. II bambino, in questo caso, manifesta la paura dell’abbandono perché non ha ancora raggiunto la fase della "permanenza dell'oggetto" ossia quella capacità cognitiva di riconoscere che un oggetto nascosto continua ad esistere: in pratica, non vedendo più la mamma, il bambino è convinto che non esista più ed è chiaro che si disperi.

L’ansia da separazione è quindi una normale tappa evolutiva che si manifesta già intorno agli otto, nove mesi di età (quando il bambino inizia anche a distinguere i visi famigliari da quelli sconosciuti) e tende ad attenuarsi dopo i due anni.

Nella consapevolezza che si tratta di una "fase", il genitore non può fare altro che approcciarsi al problema con molta serenità e una buona dose di pazienza. 

Lasciare il bambino con persone note e fidate, come la zia o la maestra d'asilo, può rendere più semplice il momento del distacco e abituare poco a poco il bambino a stare senza mamma e papà. I genitori devono tuttavia guardarsi bene da mostrare la preoccupazione che, soprattutto nei soggetti più ansiosi, probabilmente li sta divorando dentro; questo perché l'ansia si trasmette e il bambino sarà il primo a preoccuparsi ancora di più se non vede mamma e papà tranquilli.

Un altro consiglio è quello di rinforzare il coraggio del bambino, complimentandosi con lui per come ha affrontato la lontananza. Questo atteggiamento non potrà che fargli bene e forse lo aiuterà anche a manifestare le sue emozioni, cosa non sempre scontata.

Quando diventa un disturbo

Come abbiamo detto l'ansia da separazione è solo una tappa evolutiva nello sviluppo del bambino e di norma non provoca particolari problemi a livello psicologico e fisico; può tuttavia diventare un disturbo se si manifesta quando il bambino è già grande e in forme più "irruente" rispetto a un semplice pianto sconsolato.

Quando l’ansia da separazione è eccessiva si parla di  “disturbo di ansia da separazione” (in inglese SAD, acronimo che sta per Separation Anxiety Disorder): in questo caso l’ansia è eccessiva, inappropriata e si manifesta con scatti di rabbia, urla e pianti, oltre a disperati tentativi di trattenere il genitore prima di lasciarlo andare via.

Il disturbo di ansia è un'eccessiva paura o ansia che affligge i bambini quando si separano dalla loro figura di riferimento primaria.

Nell'ambito del disturbo di ansia da separazione si presentano veri e propri sintomi di natura fisica come mal di testa, mal di pancia, nausea e vomito, ma anche forme di ansia e malessere ancora prima del momento del distacco, che possono trasformarsi in veri e propri attacchi di panico nel momento in cui la separazione è inevitabile.

In genere la causa più probabile di questo disturbo è il mancato superamento della tappa evolutiva, ma è anche vero che l'ansia da separazione può svilupparsi in seguito ad un evento traumatico come la separazione dei genitori o la morte di una persona molto vicina e cara. Anche per questo, per risolvere il problema, può essere utile provare a parlare al bambinone per capire se un determinato evento può aver scatenato la sua ansia.

Nell'essere consapevole dell'ansia provata dal figlio al momento del distacco, un genitore deve sempre essere in grado controllare le proprie emozioni senza essere troppo protettivo e ansioso, perché così facendo rischia solo di rafforzare il disagio del bambino e di scoraggiare la sua indipendenza.

Cosa fare quindi? Nel momento del distacco il bambino deve essere salutato in modo affettuoso, ma senza eccessivo coinvolgimento emotivo, in modo da non rendere la separazione più complessa. Salutarsi prima di andare a scuola e in ufficio è qualcosa di ordinario, che si ripete ogni giorno, pertanto va vissuto con naturalezza e senza preoccupazione perché alla fine della mattinata o della giornata si ritornerà comunque tutti insieme.

Quando invece la situazione sembra essere troppo complicata per essere risolta, si può sempre chiedere aiuto ad un esperto, uno psicoterapeuta che aiutando il bambino, aiuti tutta la famiglia.