
Ancora non è chiaro quanti colori esistano al mondo. Isaac Newton ne contava almeno sette: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto, ossia i colori in cui veniva suddivisa la luce bianca del Sole attraverso un prisma. L’occhio umano ne vede soprattutto tre (rosso, blu e verde), ma se dovessimo contare tutte le sfumature esistenti, arriveremmo a qualche centinaia di migliaia di colori come minimo.
Il colore è parte integrante della nostra vita, dalla scelta dell’abbigliamento al make-up, passando anche per le preferenze nell’ambito dell’arredamento. Quando tuttavia il colore ha un’influenza diretta sul proprio aspetto, e di conseguenza anche sul proprio stato d’animo e sulla propria autostima, entra in gioco l’armocromia, una scienza poco conosciuta, ma sempre più interessante.
L’armocromia, o analisi del colore, è un metodo scientifico che ha il compito di stabilire l’equilibrio dei colori e che, nell’ambito della consulenza di immagine, aiuta a stabilire i colori più appropriati da indossare, sia per quanto riguarda il make-up, sia per quanto riguarda l’abbigliamento e gli accessori.
Le basi dell’armocromia si trovano nel libro The Art of Colour di Johannes Itten, pittore e docente presso la Bauhaus University in Germania. Al fine di aiutare i suoi studenti del corso di ritrattistica, Itten ha provato a suddividere i colori in diversi gruppi sulla base delle tonalità delle stagioni, ponendo quest'ultime in relazione al colore di pelle, occhi e capelli. Nel libro il professore introduce quindi una teoria dei colori che tiene conto del fatto che il volto di una persona può essere valorizzato solo se vengono usati colori in armonia con l’incarnato, con il colore degli occhi e con il colore dei capelli.
Per stabilire l’appartenenza o meno a un determinato profilo cromatico, la teoria di Itten tiene quindi conto di diversi parametri. Il primo di questi è la stagione (primavera, estate, autunno, inverno) determinata dal sottotono cutaneo. Le stagioni comprendono poi tre diversi sottogruppi, in base al sottotono o temperatura (colori caldi o freddi), all’intensità (alta o bassa) e il valore cromatico (chiaro o scuro), per un totale di dodici combinazioni possibili.
L'armocromia è uno studio che nasce alla fine degli anni Trenta con il passaggio dal bianco e nero al cinema a colori e la conseguente necessità, da parte delle costumiste di Hollywood, di far risaltare le attrici valorizzandole attraverso la scelta di abiti e make-up.
Negli stessi anni, Elisabeth Arden lanciava nei suoi negozi otto diverse Colour Harmony Boxes, pacchetti che abbinavano tonalità di ombretti, rossetti e fard sulla base delle varie carnagioni.
Grazie alla stilista Susanne Caygill, e al suo libro "Color: the essence of you", in quegli anni si sviluppa il concetto di consulenza di immagine. È proprio lei che, influenzata da Edith Head, la più famosa costumista di Hollywood, crea una vera e propria accademia del colore.
Siamo nel 1980. "Color me a season" di Bernice Kentner ha già visto la luce e stabilito l’importanza prioritaria dell’incarnato per la definizione della propria palette. È "Color me beautiful" di Carol Jackson a far scoppiare il vero e proprio boom dell’armocromia.
Per arrivare alla definizione di 12 stagioni dobbiamo attendere il ’92 con Mary Spillane e Christine Sherlock. È sempre a loro che si deve la "Flow Theory". Una teoria ancora in uso, secondo la quale i sottogruppi virano verso il sottogruppo confinante con il quale condividono la dominante, prendendo in prestito alcune nuance. Ed ecco che una primavera light potrà indossare qualche colore freddo dell’estate light, così come l’autunno deep potrà rubare il verde petrolio dalla palette dell’inverno deep.
Sembra tutto un po' difficile, ma per scoprire a quale stagione si appartiene, è possibile sottoporsi a un test dell’armocromia. Per farlo, l'ideale è rivolgersi a un professionista del settore, o in alternativa, provare a rispondere a queste poche domande, dopo essersi completamente struccati e aver indossato una semplice t-shirt bianca:
Mettiti davanti a uno specchio. Accosta al tuo viso una stoffa arancione e poi una fucsia. Cosa noti?
A: con l’arancione il viso si illumina e con il fucsia si ingrigisce
B: con il fucsia il viso si illumina e con l’arancione si ingrigisce
Come reagisce la tua pelle all’esposizione solare?
A: Ti abbronzi facilmente e non ti scotti mai;
B: Hai bisogno di fattori di protezione alti e non diventi mai scura, al massimo dorata.
Cosa accade alla tua pelle dopo uno sforzo fisico?
A: Non subisce alcuna alterazione del colorito;
B: Si arrossa o presenta chiazze su guance, décolleté e orecchie.
Se hai risposto principalmente A, allora sicuramente hai un sottotono caldo e, secondo l’armocromia, le tue stagioni sono Primavera se sei chiaro, Autunno se sei scuro. Se hai risposto principalmente B, hai un sottotono freddo, pertanto le tue stagioni sono Estate se sei chiaro, Inverno se sei scuro.
Secondo i cardini dell'armocromia, ciascuno di noi appartiene a una categoria cromatica, indicata con il nome di una delle quattro stagioni. Questo perché ogni periodo dell'anno, come puoi facilmente intuire, è caratterizzato da diverse temperature, che sono associate a colori diversi. L'inverno ha un clima freddo quindi è associato a colori freddi come l'estate, naturalmente più calda, si lega a colorazioni più accese.
Una volta compreso a quale stagione appartieni, occorre capire quali colori usare e quali evitare. Ecco qualche indicazione in merito.
Un sottotono freddo, un valore cromatico scuro e un’intensità alta danno origine a un profilo inverno. In questo caso scegli tinte scure (viola, rosso ciliegia, smeraldo, blu, antracite e nero) o tinte molto chiare come il rosa pallido, il grigio tenue e il celeste. Evita l’arancione, il giallo dorato, il beige, il nocciola e il marrone.
Un sottotono caldo, un valore cromatico chiaro e un’intensità alta danno origine a un profilo primavera, che si caratterizza soprattutto per la radiosità. In questo caso vanno usate le tinte chiare e calde: beige, arancio, albicocca, pesca, rosa salmone, corallo, verde salvia, azzurro, rosa e blu. Evita i colori scuri (nero, grigio scuro, blu navy), perché potrebbero incidere negativamente sulla luminosità.
Un sottotono freddo, un valore cromatico chiaro e un’intensità bassa danno origine a un profilo estate. Usa tinte pastello, dalla lavanda al rosa cipria, ma anche il grigio chiaro e il verde acqua, oppure opta per tinte più forti come il grigio tortora, il rosso carminio, il prugna e il blu lavagna. Evita invece i colori caldi come il marrone, l’ocra, l’arancio e il beige e le tinte particolarmente accese, perché un profilo estate predilige un'intensità più bassa e una radiosità che non sia eccessiva.
Un sottotono caldo, un valore cromatico scuro e un’intensità bassa danno origine a un profilo autunno. In questo caso le cromie ideali sono quelle che caratterizzano il foliage autunnale: dall’arancio al beige, dal verde al marrone in genere, passando per il giallo dorato, l’oro, il bronzo, ma anche il corallo e il blu scuro. Da evitare invece le tinte dal sottotono viola, grigio o blu, ma anche il fucsia e le tinte pastello.
(Articolo scritto da Gaia Cortese il 20 settembre 2021
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 28 aprile 2023)