
Con il termine autoerotismo si indica l’insieme dei comportamenti e delle fantasie finalizzati ad auto procurarsi un piacere erotico attraverso la masturbazione.
Tendenzialmente, l’autoerotismo è un comportamento più frequente nell’adolescenza e tende poi a normalizzarsi con il passare degli anni, ma è un dato che può variare da un individuo all’altro.
Per anni si è considerato l’autoerotismo come un atto impuro e peccaminoso che poteva provocare danni psicofisici all’individuo.
A partire dagli studi di A. Kinsey si è scoperto che l’autoerotismo non era pericoloso per la salute, ma al contrario aveva delle funzioni psicofisiche positive in tutte le età.
La masturbazione rilascia ossitocina e dopamina, questo ci permette di provare una sensazione di buonumore e di alleviare lo stress. Inoltre il rilascio di endorfine, che seguono l’orgasmo, favoriscono il sonno.
Tra i vantaggi dell’autoerotismo vi è la conoscenza e l’esplorazioni del proprio corpo aspetto che favorisce l'autoconsapevolezza. Questo può avere dei benefici anche nel rapporto di coppia, perché possiamo raccontare al nostro partner cosa ci piace e cosa no in modo da aumentare il piacere di entrambi.
Tra le donne si fatica ancora a parlare di autoerotismo. Vi è un forte tabù legato alla masturbazione femminile anche tra le donne stesse. Questo è legato all’educazione ricevuta, all'ambiente in cui sono cresciute e alla serenità con cui si approcciano a tutto ciò che è legato al sesso.
Si parla infatti di "masturbation gap" per indicare il divario tra uomini e donne nella disinvoltura con cui parlano e praticano la masturbazione.
Secondo sessuologi e psicologi non vi è una frequenza corretta legata alla masturbazione, l'importante è che venga praticata per semplice piacere e non diventi compulsiva.
Per masturbazione compulsiva si intende il bisogno irrazionale, impellente ed ossessivo della persona di masturbarsi ripetutamente, spesso occupando gran parte del tempo e delle energie giornaliere. Tale comportamento è finalizzato ad alleviare un malessere più profondo legato a un disagio emotivo.
Inoltre se l'autoerotismo costituisce l’unica attività sessuale della persona e viene preferita al rapporto sessuale, nonostante la presenza di varie opportunità di scelta di partner sessuali, si può ipotizzare un’incapacità o una difficoltà nell’entrare in relazione con l’altro.
In questi casi l'autoerotismo può diventare il campanello d’allarme di un disagio più profondo.
Negli ultimi anni le cose stanno progressivamente cambiando e si sta cercando di andare nella direzione di considerare l’autoerotismo una pratica socialmente legittimata. C’è però ancora tanta strada da fare soprattutto per quanto riguarda l'accettazione dell’autoerotismo femminile.