
Il villaggio di Mambundungu, in Malawi, sta ripartendo. Le sue case stanno risorgendo dalle macerie e la scuola materna Mphatso a Ngabu sta per riaccogliere i suoi bambini.
Il merito è della resilienza e il coraggio del paese nell’Africa orientale, vero. Ma gran parte del merito va anche all’enorme supporto arrivato dalla Scozia.
Dopo tante parole, finalmente sono arrivati anche le azioni perché la Scozia è stata uno dei primi paesi al mondo (dopo la Danimarca) a versare denaro nel “loss and damage fund”.
Se ti ricordi, si tratta di quel fondo internazionale da oltre 100 miliardi di dollari all’anno con in quale i paesi più ricchi aiuteranno quelli più poveri ad adattarsi al cambiamento climatico e a mitigarne gli effetti.
Il Malawi negli ultimi anni è stato pesantemente colpito dal Climate Change. Alluvioni e piogge torrenziali si sono abbattute sui villaggi spazzando via case ed edifici ancora pieni di persone e mettendo in ginocchio l’intera comunità.
A Mambundungu è andata esattamente così. Anzi: secondo i resoconti della BBC è stato pure peggio perché le acque alluvionali erano infestate da coccodrilli che, come se non bastasse, hanno contribuito ad alzare ulteriormente il numero delle vittime.
Tuttavia il Malawi è uno dei paesi più poveri al mondo e da solo non sarebbe stato in grado di mettere in campo le risorse finanziarie necessarie per riparare ai danni subiti e attrezzare i propri villaggi delle misure necessarie per difendersi da altri terrificanti eventi avversi.
Proprio qui è intervenuto il governo scozzese. Già durante la COP26 a Glasgow si era impegnato per stanziare 2 milioni di sterline per un programma loss and damage per poi aggiungere altri 5 milioni.
Nonostante le reticenze iniziali, l’idea che i Paesi più ricchi del mondo (e quindi più inquinanti) debbano pagare i danni causati dal cambiamento climatico nei paesi meno sviluppati ha finalmente attecchito e durante la COP27 in Egitto altri paesi hanno cominciato a seguire l’esempio virtuoso della Scozia.
A Mambundungu, per esempio, parte del denaro stanziato viene utilizzato per erigere delle barriere che possano difendere case e persone dalle inondazioni, altre organizzazioni come lo Scottish Catholic Aid Fund si stanno impegnando poi con 500mila sterline per ricostruire la scuola materna Mphatso a Ngabu.
Originariamente costruita dalla Roger Federer Foundation e da ActionAid, la scuola è stata distrutta dalle piogge, dalla tempesta tropicale Ana e dal ciclone Gombe che all’inizio del 2022 si è abbattuta sul Paese.
Le lezioni e le sue attività sono state ovviamente interrotte e la struttura è stata trasformata in un campo improvvisato per le migliaia di sfollati rimasti senza casa.
Ora però è pronta a ripartire. Come il villaggio di Mambundungu, come gran parte del Malawi. Perché il cambiamento climatico è una sfida di tutti, non solo dei più poveri.