Barriere contro le alluvioni e scuole più solide: così la Scozia sta aiutando il Malawi a ripartire dopo i danni del Climate Change

La Scozia è uno dei primi paesi al mondo a stanziare denaro nel fondo “loss and damage”, pensato per aiutare i paesi più poveri ad adattarsi al cambiamenti climatico e a mitigare gli effetti.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Febbraio 2023

Il villaggio di Mambundungu, in Malawi, sta ripartendo. Le sue case stanno risorgendo dalle macerie e la scuola materna Mphatso a Ngabu sta per riaccogliere i suoi bambini.

Il merito è della resilienza e il coraggio del paese nell’Africa orientale, vero. Ma gran parte del merito va anche all’enorme supporto arrivato dalla Scozia.

Dopo tante parole, finalmente sono arrivati anche le azioni perché la Scozia è stata uno dei primi paesi al mondo (dopo la Danimarca) a versare denaro nel “loss and damage fund”.

Se ti ricordi, si tratta di quel fondo internazionale da oltre 100 miliardi di dollari all’anno con in quale i paesi più ricchi aiuteranno quelli più poveri ad adattarsi al cambiamento climatico e a mitigarne gli effetti.

Il Malawi negli ultimi anni è stato pesantemente colpito dal Climate Change. Alluvioni e piogge torrenziali si sono abbattute sui villaggi spazzando via case ed edifici ancora pieni di persone e mettendo in ginocchio l’intera comunità.

A Mambundungu è andata esattamente così. Anzi: secondo i resoconti della BBC è stato pure peggio perché le acque alluvionali erano infestate da coccodrilli che, come se non bastasse, hanno contribuito ad alzare ulteriormente il numero delle vittime.

Forti piogge ad Auckland

Tuttavia il Malawi è uno dei paesi più poveri al mondo e da solo non sarebbe stato in grado di mettere in campo le risorse finanziarie necessarie per riparare ai danni subiti e attrezzare i propri villaggi delle misure necessarie per difendersi da altri terrificanti eventi avversi.

Proprio qui è intervenuto il governo scozzese. Già durante la COP26 a Glasgow si era impegnato per stanziare 2 milioni di sterline per un programma loss and damage per poi aggiungere altri 5 milioni.

Nonostante le reticenze iniziali, l’idea che i Paesi più ricchi del mondo (e quindi più inquinanti) debbano pagare i danni causati dal cambiamento climatico nei paesi meno sviluppati ha finalmente attecchito e durante la COP27 in Egitto altri paesi hanno cominciato a seguire l’esempio virtuoso della Scozia.

A Mambundungu, per esempio, parte del denaro stanziato viene utilizzato per erigere delle barriere che possano difendere case e persone dalle inondazioni, altre organizzazioni come lo Scottish Catholic Aid Fund si stanno impegnando poi con 500mila sterline per ricostruire la scuola materna Mphatso a Ngabu.

Originariamente costruita dalla Roger Federer Foundation e da ActionAid, la scuola è stata distrutta dalle piogge, dalla tempesta tropicale Ana e dal ciclone Gombe che all’inizio del 2022 si è abbattuta sul Paese.

Le lezioni e le sue attività sono state ovviamente interrotte e la struttura è stata trasformata in un campo improvvisato per le migliaia di sfollati rimasti senza casa.

Ora però è pronta a ripartire. Come il villaggio di Mambundungu, come gran parte del Malawi. Perché il cambiamento climatico è una sfida di tutti, non solo dei più poveri.