Bonus revisione auto 2023, come richiederlo, istruzioni per la domanda e tutti i requisiti da rispettare

Dal 3 aprile il governo ha dato la disponibilità a tutti i cittadini proprietari di veicoli a motore di richiedere il bonus per la revisione auto. Di che contributo si tratta? A quanto ammonta il bonus e chi può fare la domanda?
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Mattia Giangaspero 26 Aprile 2023

A inizio del mese di aprile il governo italiano ha dato la possibilità a tutti i cittadini di accedere al bonus revisione auto, o meglio al "bonus veicoli sicuri". Si tratta di un contributo triennale per l'auto che fu previsto dal governo di Mario Draghi e che riguarda e riguarderà tutti i proprietari di veicoli a motore.

A quanto ammonta il rimborso?

Nel decreto n. 366/2021 proposto dal ministro delle infrastrutture e dal ministro dell'economia del precedente governo, il contributo previsto serviva per riequilibrare il costo del tariffario, aumentato a causa di inflazione e guerra. E ilrimborso per la revisione auto è pari a 9.95 euro

Come fare la domanda ?

Ovviamente, anche se irrisorio, il contributo non può essere richiesto da tutti. Solamente i proprietari di veicoli a motore che sottopongono la propria vettura alle operazioni di revisione presso le imprese individuate all'art. 80, comma 8, del Codice della strada (quello dedicato alle revisioni) ne hanno il diritto. Come per gli altri bonus, anche in questo caso è previsto un fondo massimo di spesa per lo Stato che è pari a 4 milioni di euro e quindi lo stesso bonus può essere richiesto fino ad esaurimento delle risorse.

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Come ottenere il bonus

Trattandosi di un rimborso, la domanda deve essere presentata dopo aver effettuato la revisione e potrà essere compilata entro e non oltre il 31 dicembre 2023. Per ottenere il contributo è necessario accedere al sito www.bonusveicolisicuri.it utilizzando lo Spid, la Cie (Carta di identità elettronica) o la Cns (Carta nazionale dei servizi). Non è obbligatorio presentare altri documenti se non la targa del veicolo e l'Iban con cui si è pagata la revisione.

Come spiegato dal manuale messo a disposizione dal ministero:

"L’identità dei richiedenti è verificata, in relazione ai dati del nome, cognome e codice fiscale, denominazione sociale nel caso di incaricato di società, attraverso il sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale"