Caffè e acidità di stomaco: qualche consiglio per evitarla

Voleva essere una coccola e invece quel caffè ti ha fatto salire un’acidità di stomaco che ti ha rovinato il resto della giornata. La soluzione è il decaffeinato? Scopri tutti i modi in cui puoi tentare di evitare i bruciori gastrici scatenati da questa amata bevanda.
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
14 Marzo 2022 * ultima modifica il 29/02/2024

Sembra che fra le esperienze che sono più mancate agli italiani durante il lockdown cui sono stati costretti dalle misure anti-coronavirus ci sia stato il caffè espresso bevuto al bar. Ok, chi ci presenta i dati è di parte: è secondo il Consorzio Promozione Caffè, infatti, che ben il 60% della popolazione italiana ha sentito la mancanza della tazzina consumata al bancone. Non si fa però molta fatica a crederlo, data la vera e propria passione per il caffè che anima una gran parte della nostra popolazione. Il suo consumo sarebbe addirittura in crescita; in un'indagine relativa al 2021 il Consorzio ha rilevato che il 97% dei potenziali consumatori beve caffè o bevande che lo contengono e che più della metà ne consuma almeno 3 tazzine al giorno. Ma come la mettiamo con l'acidità di stomaco?

In effetti, l'acidità di stomaco è, insieme a insonnia e agitazione, una delle motivazioni che sento più spesso dare al fatto di non bere caffè. Non si tratta di una scusa campata per aria: il caffè può effettivamente influenzare il funzionamento dell'apparato digerente e aumentare l'acidità di stomaco è uno di quegli effetti che possono creare dei problemi. La soluzione più ovvia è smettere di bere caffè o, quantomeno, limitarne il consumo. Sembra, però, che alcuni piccoli accorgimenti possano tenere a bada l'acidità senza dover rinunciare all'amata bevanda. Vediamo come possiamo cercare di evitarla.

Caffè e digestione

Il caffè è tradizionalmente considerato un digestivo; non a caso, spesso si beve alla fine di un pasto. Proprio come la digestione, anche la sua attività inizia già in bocca. Qui stimola la produzione di un enzima che partecipa alla digestione dei carboidrati e di gastrina, l'ormone che stimola la produzione dei succhi gastrici.

Una volta nello stomaco, il caffè continua a stimolare la produzione di gastrina e aumenta la produzione di acidi. In modo simile, questa bevanda promuove anche l'attività della cistifellea, aumenta la produzione di bile e stimola la secrezione pancreatica. Infine, in poco meno di un terzo delle persone, il caffè stimola la motilità del colon. Può darsi che sia capitato anche a te di dover correre al bagno poco dopo averlo bevuto: in effetti, i movimenti dell'intestino crasso iniziano ad aumentare significativamente nel giro di 4 minuti dall'ingestione di caffè.

Caffè e acidità di stomaco

L'effetto sull'acidità di stomaco rende il caffè un potenziale nemico di chi soffre di cattiva digestione, nausea, bruciori di stomaco, reflusso, gastrite e ulcera. In realtà ci sono ancora dubbi sul fatto che questa bevanda possa essere responsabile di questi disturbi, anzi, alcune sostanze presenti nel caffè (come l'acido clorogenico) potrebbero addirittura proteggere la parete dello stomaco dalle ulcere.

A complicare la situazione si aggiunge il fatto che gli esatti meccanismi con cui il caffè influenza l'attività dell'apparato digerente non sono stati ancora chiariti. Spesso puntiamo il dito contro la caffeina, pensando sia l'unica responsabile dell'acidità e convincendoci che il decaffeinato sia una sorta di panacea per tutti i mali imputabili al caffè. Ma la realtà è diversa e la caffeina non è l'unica sostanza a entrare in gioco. Per di più la concentrazione delle diverse molecole che possono essere presenti all'interno del tuo caffè dipende da molti fattori. Per esempio, può dipendere dall'origine e dalla varietà dei chicchi, da come sono stati tostati e da come viene preparato il caffè. Per questo motivo c'è più di una possibile soluzione ai fastidi scatenati dal consumo di questa bevanda.

Con questo non voglio dire che non dovresti tentare la strada del decaffeinato, anzi. La caffeina potrebbe essere davvero la responsabile dell'acidità di stomaco che ti tormenta e, per questo, potresti provare a risolverlo proprio convertendoti al decaffeinato. Se, però, non dovesse bastare potresti provare un'altra strategia e concentrarti, più che sulla caffeina, sul livello di tostatura. In particolare, dati che una tostatura più spinta sembra ridurre la capacità del caffè di stimolare l'acidità gastrica, potresti provare a scegliere chicchi tostati scuri. Infine, il problema potrebbe essere la varietà: prova a evitare l'Arabica, più “acida”, o assaggia una di quelle miscele che vengono pubblicizzate come "a bassa acidità" . Se nessuna di queste strategie dovesse rivelarsi efficace, prova a preparare il caffè con un metodo diverso. La soluzione potrebbe essere convertirti all'espresso: i rapidi tempi di preparazione tendono a rendere il caffè meno acido. Ma anche un'infusione lunga, a freddo, potrebbe evitare l'aumento dell'acidità gastrica che associ al consumo di caffè.

Qualche consiglio per ridurre l'acidità

Infine, qualche consiglio pratico può aiutarti a ridurre l'acidità di stomaco associata al consumo di caffè:

  • preferisci il consumo a stomaco pieno;
  • non superare le 3-4 tazzine al giorno.

Se tutto ciò non dovesse bastare, l'ultima spiaggia è sostituire il caffè con altre bevande. Alcune si possono preparare nella caffettiera, senza togliere nulla al rituale che per molti costituisce parte integrante del piacere legato al consumo di caffè. Puoi provare, per esempio, con l'orzo o con la cicoria.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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