Caminetti e stufe: alcuni consigli per inquinare meno e usarli in sicurezza

Con l’avvicinarsi della stagione fredda sono in tanti quelli che hanno voglia di riaccendere i camini e le stufe. Se anche tu fai parte della cerchia dei fan dei piedi vicino al fuoco, questo articolo fa per te. Mi raccomando però, parola d’ordine Sicurezza! Scopriamo insieme quali sono i rischi per la tua salute e i rimedi per ridurre l’inquinamento provocato da questi tipi di riscaldamenti.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Li Volti 5 Novembre 2020

Dalle auto sulle strade trafficate, agli apparecchi di riscaldamento e cottura in casa, il passo è corto. L'inquinamento e i rischi per la tua salute ci sono, inutile girarci intorno. Quindi, la domanda è: dovresti ancora usare una stufa? Esploriamo il tipo di inquinamento che una stufa può produrre e come ridurlo al minimo.

Secondo il Department for Environment, Food and Rural Affairs (Defra), la combustione di combustibili solidi (come carbone e legno) nelle case è il maggior fattore di emissioni nocive per la salute dell'essere umano. La Clean Air Strategy (pubblicata a gennaio 2019) afferma che ciò costituisce il 38% delle emissioni di PM10 mentre, in confronto, la combustione industriale è del 16% e il trasporto su strada il 12%. Non vale niente che all'interno di questa cifra ci sia l'uso di fuochi aperti e combustibili più "sporchi", come i tronchi bagnati e il carbone domestico, che emettono entrambi livelli più elevati di PM10. Inoltre, un'altra ricerca pubblicata nel gennaio 2020 indica che il 38% dell'inquinamento atmosferico potrebbe includere anche altri tipi di combustione non regolamentata, come forni per pizza e falò.

Entro il 2022, l'Unione Europea ha stabilito che tutte le stufe devono soddisfare livelli di efficienza più elevati e nuovi limiti massimi di emissione.

Inquinano?

L’uso del camino comporta anche dei problemi legati all’inquinamento ambientale: risulta fondamentale monitorare il livello di polveri sottili nell’aria per evitare che la qualità dell’aria che respiriamo sia compromessa.

Per questo motivo diverse Regioni italiane hanno scelto di mettere in campo delle soluzioni per mitigare il livello di smog attuale. Tra queste soluzioni troviamo il contenimento dell’uso delle caldaie a biomasse (che consumano legna o pellet) e dei camini.

Alcune regioni come l'Emilia Romagna, la Toscana, la Lombardia, il Piemonte e il Veneto, hanno normatizzato l'uso delle stufe e dei camini con regole precise. Come riportato in un comunicato della Regione Emilia Romagna in relazione ai dati ARPAE: "In Emilia-Romagna oltre il 50% delle emissioni di Pm10 è dovuto al riscaldamento domestico a biomassa. Le emissioni di un camino aperto tradizionale sono stimate in 2.880 tonnellate di Pm10 all’anno e quelle di una stufa a legna di 1.228, a fronte delle 17 tonnellate all’anno degli impianti a metano".

Diminuire le polveri sottili presenti nell’aria attraverso un uso più controllato di queste soluzioni di riscaldamento domestico, diventa una prerogativa per queste regioni che, guarda caso, sono anche tra le più inquinate d'Italia.

Consigli per l'uso

In un periodo storico come questo, dove la parola d'ordine è sostenibilità, sarebbe bene che prima di acquistare un prodotto per il riscaldamento, ti rifacessi a una soluzione che rispetti l’ambiente.

Tra le normative che il nostro Governo ha attuato in materia di green, c'è il Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 186 del 7/11/2017 che ha introdotto un modo per differenziare le stufe e i camini che rispettano l'ambiente da quelle che non lo fanno. La classificazione distingue i riscaldamenti in base al numero di "stelle" che va da 1 a 5. Un numero maggiore di stelle indica una migliore qualità ambientale del prodotto, ossia alti rendimenti e basse emissioni. Una stufa che rispetta questi standard è quella che offre una classe ambientale pari ad almeno 4 stelle. In Veneto per esempio, in base all'Accordo di bacino padano, è possibile installare solo apparecchi con almeno 4 stelle.

Per prima cosa fai attenzione alla manutenzione. Ricordati di fare tenere sottocchio la canna fumaria e di schermare il camino, in modo tale da evitare che si diffondano particelle inquinanti in casa. Scegli prodotti di qualità che riportino una certificazione chiara per la pulizia, mi raccomando!

Inoltre sarebbe bene tenere a mente che non dovresti mai e poi mai bruciare combustibili diversi dalla legna vergine o dal pellet certificati, poiché, oltre a produrre inquinanti, rovinano gli apparecchi. In genere il fumo che viene generato dovrebbe diventare invisibile dopo 15 minuti dall'accensione. Infatti i tronchi umidi e il carbone domestico producono molto più particolato rispetto ai tronchi secchi e ai combustibili solidi a basso tenore di zolfo, come il carbone antracite.