Che cos’è la PrEP, la terapia che protegge dall’infezione da HIV

Composta da due farmaci antiretrovirali combinati tra loro, la PrEP è una profilassi pre-esposizione che, se assunta correttamente, può proteggere le persone sieronegative da un potenziale contagio con il virus dell’HIV.
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Kevin Ben Alì Zinati 31 Marzo 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Tra gli strumenti a nostra disposizione per contrastare le infezioni da HIV c’è la PrEP. Ne avrai sentito parlare: si tratta di una profilassi pre-esposizione che, se assunta correttamente, è in grado di proteggere le persone da un potenziale contagio.

Se dai uno sguardo ai dati forniti dal sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità riguardo al virus dell’immunodeficienza umana, puoi facilmente intuire come la PrEP sia uno strumento decisamente importante.

Solo nel 2021, infatti, sono state segnalate 1770 nuove diagnosi di infezione da HIV, vuol dire 3 nuovi casi ogni 100mila persone. Non siamo certo ai grandi focolai degli anni ’90 anzi, l’incidenza è in continua diminuzione dal 2012, ma non accenna a spegnersi.

A questi numeri poi devi aggiungere un ulteriore 30% di persone sieropositive che non sanno ancora di esserlo (i cosiddetti di “casi sommersi”).

Ti sarà chiaro, insomma, quanto sia fondamentale mettere in campo il maggior numero di alleati possibili a una prevenzione efficace e sicura contro l’HIV. Come la PrEP.

Che cos'è e per chi è indicata

PrEP è l’acronimo di “profilassi pre-esposizione” e rappresenta un metodo farmacologico per proteggersi dal contagio di HIV.

Si tratta di un trattamento preventivo, introdotto negli Usa dal 2012 e dal 2016 in Europa, composto da due farmaci antiretrovirali combinati tra loro (tenofovir ed emtricitabina) e già utilizzati in combinazione con altre molecole per combattere l’infezione.

La PrEP è pensata appositamente per tutte quelle persone che non hanno già contratto l’infezione da HIV e i cui comportamenti le espongono a un alto rischio di contrarre il virus.

In particolare, è rivolta a coloro che non utilizzano il profilattico durante un rapporto sessuale potenzialmente rischioso o che lo usano in modo sporadico nei rapporti occasionali.

Dove comprarla

Basato, come ti ho detto, sul mix di due farmaci antiretrovirali, la PrEP non è una terapia in compresse che puoi comprare in autonomia in farmacia. Per seguirla e farne uso serve necessariamente la prescrizione di un medico.

Se dunque avessi la necessità di utilizzare la PrEP per prevenire una potenziale infezione da HIV e avessi in mano la ricetta firmata dal medico, allora potresti recarti in farmacia e comprare i prodotti necessari al trattamento.

Come sempre, lo ribadisco, non devi affidarti al fai-da-te.

Come funziona

L’HIV, come ti ho già spiegato, è un virus che colpisce le cellule del tuo sistema immunitario, per questo i due antiretrovirali della PrEP hanno il compio di bloccarne la replicazione all’intento dell’organismo prevenendo così l’attecchimento dell’infezione e quindi la sua cronicizzazione.

Oggi la PrEP può essere prescritta con due modalità di somministrazione:

  • quotidiana: in questo caso la posologia prevede l’assunzione di una compressa al giorno
  • intermittente: prevede l’assunzione di due compresse da 2 a 24 ore prima del rapporto sessuale e poi un’altra compressa 24 e 48 ore dopo.

In base al contesto e ai rischi, sarà quindi il medico, uno specialista in malattie infettive, a farti eventualmente la prescrizione per la PrEP e a scegliere quindi le modalità di assunzione.

Deve essere assunta ogni giorno?

Come ti ho dato prima, la PrEP è un trattamento preventivo che ha due diverse modalità di assunzione e una di questa prevede proprio un dosaggio quotidiano.

Toccherò al medico valutare se per te fosse più conveniente assumere il farmaco ogni giorno oppure se prenderlo in maniera intermittente.

Funziona veramente?

Se seguita in modo efficace, la PrEP è una forma di prevenzione estremamente efficace.

Gli studi scientifici finora riportati in letteratura dimostrano che la profilassi pre-esposizione è in grado di ridurre il rischio di infezione da HIV in seguito a rapporti non protetti fino al 99%.

Dopo quanto tempo fa effetto

La letteratura scientifica dedicata alla PrEP ha sottolineato come, affinché il trattamento faccia effetto, necessita di un certo margine di tempo.

Il farmaco per prevenire l’infezione da HIV, come ti ho spiegato, deve essere preso ogni giorno e almeno per 4-7 giorni prima che possa raggiungere determinati livelli protettivi nel sangue e nel retto.

Per raggiungere sufficienti livelli protettivi nella vagina e nella cervice, invece, serve più tempo quindi le persone che assumono la PrEP giornalmente hanno bisogno di almeno 3 settimane perché funzioni correttamente.

Quali sono gli effetti collaterali

Generalmente la PrEP è ben tollerata e i suoi effetti collaterali sono lievi e gestibili. Sto parlando di un leggero senso di nausea, diarrea, gonfiore o altri disturbi a livello dello stomaco: tutte condizioni che insorgono, solitamente, nelle prime settimane di trattamento.

Effetti collaterali più gravi possono esserci ma sono più rari ed eventualmente comporterebbero alterazione della funzionalità renale e riduzione della densità ossea. Se dovessero insorgere sono, comunque, passeggeri e tendono a scomparire con la sospensione del farmaco.

In ogni caso, è importante farsi seguire da un medico o da uno specialista in modo da tenere sotto controllo anche gli eventuali effetti avversi.

Chi fa la PrEP può contagiare?

Se sei arrivato fin qui l’avrai capito: la PrEP è un’opzione di prevenzione per tutte quelle persone a rischio contagio da HIV ma che non hanno già contratto il virus. Questo significa che chi fa la PrEP non può contagiare perché, in teoria, non ha contratto l’HIV.

Prima di iniziare la PrEP è dunque necessario accertarsi di non essere infetto, per questo prima di richiederla è previsto un test per l’HIV: in una persona già contagiata, la PrEP potrebbe provocare resistenze ai farmaci che non potrebbero poi più funzionare come terapia anti-HIV.

Devi ricordarti poi che la PrEP è in grado di abbattere sensibilmente il rischio di contrarre l’HIV ma non protegge dalle altre Infezioni Sessualmente Trasmissibili (o IST). Sto parlando di condilomi, herpes, epatiti, sifilide e gonorrea: tutte infezioni che si trasmettono molto più facilmente del virus dell’immunodeficienza umana e contro le quali serve comunque grande attenzione.

Fonti | Iss; Salute Lazio; Lila; Policlinico Milano

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