La gonorrea, una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo

Non la si può trasmettere con baci e abbracci, ma con rapporti sessuali non protetti o la condivisione di giocattoli erotici non adeguatamente lavati e poi condivisi. La terapia da fare è antibiotica, ma la chiave è non sottovalutare i sintomi e consultare il medico. Particolare attenzione dovranno fare le donne in gravidanza.
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Valentina Danesi 2 Dicembre 2020
* ultima modifica il 25/12/2020

La gonorrea è un'infezione sessualmente trasmissibile e anche se pensi che sia una malattia ormai debellata, si tratta di una delle più diffuse a livello mondiale.  Non solo, ma è anche più facile da contrarre di quanto immagini. La causa è un batterio, che si stabilisce negli organi genitali soprattutto femminili, ma l'infezione può coinvolgere poi anche la bocca, gli occhi e il retto. Per questo motivo è importante imparare a riconoscerla e, ancora di più, a prevenirla.

Cos’è

La gonorrea, chiamata anche blenorragia, è un'infezione che si trasmette per via sessuale ed è causata da un batterio chiamato gonococco che si può trovare nell’uretra e nella donna nel fluido vaginale. La gonorrea è facilmente trasmessa attraverso:

  • rapporti sessuali di tipo vaginale, orale o anale non protetti dal preservativo
  • condivisione di vibratori, o altri giocattoli sessuali, non adeguatamente lavati o non ricoperti da un nuovo preservativo.

Non puoi contrarla attraverso baci, abbracci, condivisione di bagni o asciugamani, piscine, posate o bicchieri… poiché i batteri per vivere necessitano di un ambiente caldo e umido e non possono sopravvivere a lungo al di fuori del corpo umano.

Il gonococco può infettare il collo dell’utero (cervice uterina), l'uretra (ultimo tratto delle vie urinarie), il retto e, anche se lo si riscontra con minore frequenza, la gola e gli occhi. Ma non solo. È importante che ricordi che l'infezione può essere trasmessa da madre a figlio durante il parto e causare cecità nel neonato. Le analisi, dopo che hanno accertato la positività al batterio, devono essere ripetute una o due settimane dopo la cura antibiotica per controllare se l’infezione sia ancora presente. Fino a quando non si ha la certezza della guarigione, ti si consiglia di evitare i rapporti sessuali.

I sintomi

La gonorrea spesso non presenta sintomi, è quindi asintomatica. Quando si presentano sono generalmente lievi e difficilmente distinguibili da altre infezioni che colpiscono la vagina o la vescica. Tuttavia non sottovalutare la situazione, perché anche se i sintomi sono lievi, le complicazioni possono però essere anche molto serie, e portare all'infertilità. Ecco i sintomi nelle donne:

  • bruciore durante la minzione
  • aumento delle secrezioni vaginali
  • perdite di sangue tra un ciclo mestruale e l'altro.

Negli uomini i sintomi possono manifestarsi da due a trenta giorni dopo l'infezione. E sono:

  • bruciore durante la minzione
  • perdite di colore tendente al bianco, giallo o verde dall’uretra
  • può essere riscontrato inoltre dolore o gonfiore ai testicoli.

Le cause 

Il contagio accade con rapporti sessuali non protetti (siano essi vaginali, orali, anali) con un partner infetto.

L'infezione può anche essere trasmessa da madre a figlio durante il parto.
 Per questo motivo, se una donna incinta ha il sospetto di averla contratta deve avvertire immediatamente il medico per effettuare una diagnosi certa e partire il prima possibile con una cura.

La diagnosi 

L’unico modo per accertare la gonorrea è eseguire un esame di laboratorio. È possibile effettuarlo anche pochi giorni dopo aver avuto un rapporto sessuale a rischio, ma la cosa migliore è aspettare almeno una settimana. Intervenire in modo tempestivo e curare la patologia riduce il rischio di sviluppare complicazioni quali, ad esempio, la malattia infiammatoria pelvica o l'infezione dei testicoli.

Le analisi dovrebbero essere eseguite da:

  • coppie che hanno disturbi riconducibili alla gonorrea
  • persone che hanno avuto un rapporto non protetto con un nuovo partner
  • individui già colpiti da infezioni sessualmente trasmesse
  • persone con un partner con una malattia sessualmente trasmessa
  • donne che hanno perdite vaginali o infiammazione del collo dell’utero
  • donne in gravidanza o che programmano una gravidanza.

Le cure

La gonorrea può essere curata con degli antibiotici e verrà consigliata nei seguenti casi:

  • gli esami di laboratorio hanno accertato la presenza di gonorrea
  • i risultati delle analisi di laboratorio non sono ancora pronti ma esiste la reale possibilità di aver contratto l’infezione se il proprio partner ha la gonorrea.

I disturbi della gonorrea normalmente si alleviano in pochi giorni, anche se possono servire circa due settimane per eliminare completamente i dolori addominali o ai testicoli. Le perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra scompaiono quasi subito. Dopo la terapia, è consigliabile aspettare almeno una o due settimane e poi ripetere gli esami per accertarsi della completa guarigione.

Fino a quando non si è sicuri di essere guariti si devono evitare rapporti sessuali per non infettare il proprio partner. Se i disturbi non migliorano dopo la cura antibiotica, bisogna rivolgersi nuovamente al medico. Potrebbe servire ripetere la cura oppure fare ulteriori analisi per verificare la presenza di altri tipi di infezioni.

Fonti| ISS, Humanitas

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